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“Bandiere per sostenere l’Ucraina? Sono manifestazioni simboliche, ma che hanno un peso enorme. Avere una guerra europea nel 2022 è qualcosa che nessuno poteva aspettarsi: è terribile. Dobbiamo dimostrare la nostra vicinanza al popolo ucraino, che ha grande significato. C’è una tensione naturale, tocca all’allenatore stemperare gli animi; si dice che siano le partite più facili da preparare, sicuramente sono le più libere. Dichiarazioni di Ibrahimovic? Lui è un vincente, magari riusciremo a vincere quest’anno. Adesso sta cercando di tornare a disposizione. Serie A? Non abbiamo vinto le ultime due partite, sulla carta più facili di altre, ma il rullino di marcia è super e miriamo di fare meglio dell’anno scorso. La verità è che abbiamo dei difetti, come le altre in lotta per lo Scudetto: non c’è una dominatrice. Credo che siamo competitivi in tanti reparti; in questo momento abbiamo fuori Kjaer e Ibra, questa è una cosa per la quale stiamo soffrendo. L’esperienza di questi giocatori è fondamentale per preparare queste partite. Dobbiamo però migliorare tutto per riuscire a competere in tutte le competizioni. Kessié al Barcellona? Lui è a scadenza e non abbiamo un accordo; la linea è stata dettata della società e da questa non ci scosteremo sicuramente“. Così Paolo Maldini, espressosi nel pre-partita di Milan-Inter, sfida valevole per l’andata delle semifinali della Coppa Italia 2021/2022. Incontro importantissimo per entrambe le compagini, che può segnare una stagione intera e elevare alle stelle o far crollare il morale dei giocatori protagonisti, così come per i tifosi.
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