Il calcio italiano riparte da Juventus-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia, a distanza di tre mesi da quel Sassuolo-Brescia che fu l’ultima prima della sospensione per la pandemia di coronavirus. Si ricomincia all’Allianz Stadium di Torino e come è noto lo si fa a porte chiuse. Allo stadio, però, saranno presenti fino a trecento persone, individuati dalla Lega Serie A come indispensabili per lo svolgimento e la fruizione della partita. Ma di chi si tratta?
Innanzitutto i calciatori, senza i quali appare difficile si possa giocare. Tutto il gruppo squadra, con allenatore, staff tecnico e quattro eventuali match analist. Presenti anche le delegazioni delle società, con un numero di dirigenti massimo di dodici unità. Gli arbitri, sette in tutto compresi addetti al Var e assistente di riserva. Fino a dodici membri del personale del servizio medico, fino a sei per il servizio di pulizia. Sarà presente il personale di sicurezza fino a 45 individui, sei raccattapalle di età superiore ai diciotto anni, quattro delegati della Lega Serie A (match organization) e infine fino a 128 operatori tecnici tra giornalisti, registi, cameramen e tutte quelle figure legate alla trasmissione televisiva della partita. Per evitare assembramenti, lo stadio è diviso in tre aree e in ciascuna di esse potranno trovarsi al massimo 130 persone.
