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Il difensore e capitano della Juventus, Giorgio Chiellini, alla vigilia della finale di Coppa Italia 2021/2022 contro l’Inter, ha parlato in conferenza stampa: “Anno in crescendo. Dopo un inizio difficile, la squadra ha iniziato ad aver la propria identità. Raggiungere la qualificazione aritmetica in Champions a quattro giornate dalla fine dimostra che la squadra è cresciuta. A gennaio eravamo sette punti sotto, il percorso di crescita credo sia stato evidente e importante. Abbiamo ritrovato attributi che questa squadra deve avere e che saranno il cardine delle prossime stagioni. La partita di domani penso sia l’ultima della stagione, ma in realtà credo sia propedeutica alla prossima: finire vincendo la partita di domani sarebbe un’iniezione di fiducia. Non sempre ci si riesce, ma la Juve ha il DNA per provare a vincere ogni trofeo a cui partecipa. Io vivo con l’entusiasmo di un ragazzino che riesce a giocare una finale del genere. C’è grande voglia di vincere il trofeo, consapevoli della difficoltà della partita. Abbiamo tutte le carte in regola per fare nostra la partita: entrambe le squadre arriviamo in un momento buono ma non entusiasmante per vari motivi. Noi abbiamo raggiunto il nostro obiettivo che era almeno la Champions ma è chiaro che la speranza di tutti era diversa. Questa partita è talmente importante che si giocherà sui dettagli e sugli episodi. Dovremo capire bene i momenti della partita, sia quando ci sarà da soffrire che quando avremo modo di colpire, con grande lucidità”.
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“Le partite precedenti contro l’Inter sono sempre state equilibrate, poi i dettagli fanno la differenza. Dispiace per Alex Sandro, ma senza quell’episodio si sarebbe andati ai rigori in Supercoppa, in campionato ho visto gare equilibrate, con pochi tiri in porta da entrambe le parti. Io personalmente sto bene e non vedo l’ora di scendere in campo domani, la stessa cosa vale per i miei compagni. Sarà uno spettacolo, lo stadio pieno e milioni di telespettatori: alla fine è bello che sia Juve-Inter, la partita che tutti i tifosi sognano. Non sono un tipo da discorsi, più una persona che con l’esempio o con una pacca sulle spalle riesce a trasferire i sentimenti che provo. Bisogna giocare a calcio, farlo insieme ed evitare nervosismi inutili”, ha concluso il centrale bianconero.
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