“Venendo qui i cartelli non dicono ‘attenzione alla neve’ ma ‘attenzione al Pordenone’“. Queste le dichiarazioni di Luciano Spalletti alla vigilia di Inter-Pordenone, match valevole per gli ottavi di finale della Coppa Italia 2017-18. Il tecnico nerazzurro ha presentato la sfida in conferenza stampa: “E’ una gara tra serpenti, loro sono i ramarri e noi il biscione. Il discorso è che ci vuole poi intelligenza nell’andare ad affrontare queste partite. Loro si presenteranno con un top-player che è difficile da affrontare, che si chiama super motivazione“.
Spalletti richiama all’attenzione soprattutto sul piano della motivazione degli avversari: “Io ho passato la mia vita professionale dentro quelle categorie lì e so che spinta ti dà andare a giocare questo tipo di partite. Le coppe nazionali sono piene di risultati clamorosi dove poi le squadre si scoprono una presuntuoso ed una super motivata“. Tanti complimenti alla squadra di Colucci: “Colucci sa come si fa e mi fa piacere dirglielo, vedendo giocare la sua squadra diventa facile capire che lui diventerà un allenatore forte. Ha fatto il secondo di Giampaolo a Cesena, ha allenato la Primavera del Bologna, a Reggio. Ha una squadra forte con un allenatore valido e con dei giocatori buonissimo. Berrettoni, poi Burrai davanti alla difesa che è lui (Colucci) da giovane“.
Sulla formazione che l’Inter proporrà nella gara di martedì sera: “Karamoh, Cancelo e Dalbert giocheranno. Anche Eder, Ranocchia e Padelli poi in un paio di situazioni dovrò pensarci domani“. Tanti cambi in un’unica partita, ma per Spalletti non è un problema: “Ma son tutti calciatori che si allenano assieme durante il corso della settimana. E’ la stessa cosa, siamo partiti da lì. Rendiamo tutti i giorni una cosa vera dentro la quale dobbiamo mettere quegli ingredienti lì“.
Infine sul paragone con Jose Mourinho: “Quest’accostamento con Mourinho mi mette in imbarazzo, bisogna farla finita. Mi costringe a sottolineare quella che è la distanza fra me che è due giorni che son qui e chi ha veramente fatto la storia dell’Inter. Mi fate un favore se non mi ci mettete più vicino perché probabilmente a Mourinho non gli fa né caldo né freddo perché sa benissimo che non regge questo paragone“.