[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
L’evoluzione di Napoli-Inter l’ha tracciata dal principio David Ospina. Prima protagonista del buffo infortunio che è valso l’1-0 nerazzurro, poi in versione contropiedista in occasione del pareggio partenopeo e infine man of the match con la parata su Eriksen che gli ha permesso di lasciarsi alle spalle un errore arrivato dopo due mesi di stop e soprattutto dopo un minuto di gioco. Difficile reagire. Lo ha fatto lui, il Napoli e anche Dries Mertens, uno che è passato dall’essere accostato all’Inter, all’essere in dubbio per la semifinale per poi entrare nella storia grazie al gol numero 122, come nessuno prima di lui in maglia azzurra. Sta tutta qui la semifinale di ritorno di Coppa Italia che ha permesso al Napoli di raggiungere la finale di Coppa Italia dello Stadio Olimpico dove troverà la Juventus, quella che anni prima era rivale Scudetto e che oggi lo sarà sotto un’altra veste. Quel che è certo è che comunque andrà a finire la finale di mercoledì, il Napoli di Gennaro Gattuso è riuscita a lanciare un messaggio chiaro anche in ottica campionato dove presto si infiammerà la lotta Europa League. E dall’altra parte un’Inter che dice addio ad un obiettivo stagionale col rimpianto di non aver saputo gestire una situazione favorevole nata da un calcio d’angolo a favore dopo pochi istanti.
[the_ad id=”248876″]
[the_ad id=”668943″]
La rete di Eriksen (forse il migliore in campo per l’Inter) è stata subito cancellata dalla disattenzione difensiva che ha portato al pareggio di Mertens mentre la coppia d’attacco Lukaku-Lautaro è stata ben presto cancellata da una prova sontuosa dei centrali partenopei, Maksimovic e Koulibaly. Dopo due sconfitte consecutive in campionato prima dello stop e l’eliminazione in Coppa Italia alla ripresa, la ripartenza dell’Inter di Conte è in salita. E se la strada per lo Scudetto è difficile, nel futuro c’è un’Europa League che fa gola per interrompere un periodo di astinenza da trofei che dura da troppo tempo. D’altronde lo ha detto anche Marotta nel pre partita: “Vincere è nel dna dell’Inter”. Lo è anche nel dna di Conte. Ma ora è arrivato il momento di dimostrarlo coi fatti.Â
[the_ad id=”676180″]