Il Covid-19 continua a condizionare pesantemente le principali competizioni calcistica del mondo. L’ultimo episodio è avvenuto quest’oggi con alcuni casi di positività riscontrati tra le file del Brescia, che hanno costretto le Rondinelle a rinunciare al match di Coppa Italia contro l’Empoli in programma quest’oggi. Il presidente della formazione toscana, Fabrizio Corsi, dopo aver passato il turno a tavolino, ha rilasciato delle dichiarazioni ai canali ufficiali del club: “Ci sono difficoltà in tutti i settori, il calcio può allontanare la gente dalla disperazione che vedo spesso nei loro occhi, ma anche qui ci sono tante difficoltà organizzative con le quali convivere: dobbiamo tutti dare il meglio per cercare di arginare quanto più possibile i problemi. Noi stiamo facendo tutto nei minimi dettagli, ma non so se questo basterà”.
“Chiaro che oggi avremmo voluto giocare, avevamo organizzato la settimana in funzione anche di questo match, – ha proseguito Corsi – era giusto che chi gioca meno avesse possibilità di farsi vedere, in campo sarebbero andati anche 5 ragazzi del vivaio, persino due del 2002, ma non sono gli unici penalizzati: altre figure stavano lavorando a questo match, alla sua organizzazione, ma non possiamo far diversamente. In Coppa affronteremo il Napoli, ma prima abbiamo circa 9 gare di campionato, e li ci faremo idee più precise anche su quello che sarà poi il torneo di B: pensiamo prima a quello che verrà, per quanto poi ci faccia piacere confrontarci con squadre importanti come quelle di Serie A. Sarà un modo di confronto importante, una crescita per i nostri giovani”.
Il numero uno dell’Empoli, poi, ha svelato alcuni dettagli inerenti a tale vicenda: “Ho parlato con Cellino, mi ha avvisato stanotte: ho apprezzato la gentilezza di avermi detto che per lui sarebbe stato impossibile venire, c’erano pericoli per la sua squadra e per la nostra. Voleva evitare di incorrere in situazioni ancora più difficili. Il virus colpisce tutti, mi aspetto arrivi anche a noi, e li servirà calma e serenità per affrontare la situazione. Più grande è la società più è il danno economico, non credevamo fosse così esplosivo ma ha toccato tutti, anche se le piccole società si arrangiano un po’ meglio: quello che accadrà da qui ai prossimi mesi non lo so, noi ci stiamo organizzando e ce la faremo, altri non lo so”.