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Dopo aver eliminato Trapani ed Hellas Verona, il Bologna si guadagna il pass per sfidare l’Inter, una delle otto big, all’ottavo di finale di Coppa Italia. Nella prima frazione la gara è totalmente di stampo nerazzurro: la splendida rovesciata di Murillo prima e il destro di Palacio poi sembrano già avviare la gara verso un finale già scritto. Ma in realtà accade tutto il contrario: il Bologna accorcia le distanze prima dell’intervallo con un destro deviato di Dzemaili ed agguanta il pari nella ripresa grazie ad un bell’inserimento di Donsah. Pioli allora si gioca il tutto e per tutto e butta dentro Icardi e Candreva: sarà proprio il centrocampista ex Lazio, nel primo tempo supplementare, a trovare il goal qualificazione grazie ad un sinistro sporco che si infila alle spalle di Da Costa. L’Inter fatica ma passa il turno: affronterà nei quarti di finale la vincente del match tra Lazio e Genoa.
INTER
Carrizo 5.5
Condannato da una deviazione in occasione della prima rete subita, l’estremo difensore argentino non può nulla neanche in occasione della zuccata forte e ravvicinata di Donsah.
D’Ambrosio 6
Molta gamba sulla corsia di destra. Utile poi anche in fase difensiva, bravo a scalare con i tempi giusti.
Medel 6.5
Nel primo tempo il mastino cileno appare sempre attento e puntuale nell’intervenire al centro della difesa, ma nella ripresa incontra qualche difficoltà in più. Poi, ai supplementari, salva il risultato sull’inserimento di Okwonkwo.
Murillo 6.5
Il centrale brasiliano si traveste da funambolo e firma il capolavoro balistico che sblocca il match: da apprezzare, più del gesto tecnico in sé, il coraggio avuto nel tentare l’acrobazia. In fase difensiva non commette sbavature, ma quando la difesa nerazzurra viene infilata sugli esterni il centrale è sempre costretto a ricorrere.
Ansaldi 5.5
Il terzino ex Genoa va in difficoltà quando, nella ripresa, inizia ad essere impegnato per davvero. Controlla Rizzo, mentre accusa la rapidità e la freschezza di Mounier.
Gagliardini 6.5
L’ex Atalanta gioca con autorità in mezzo al campo facendo valere la sua grinta e prepotenza fisica. È solo al secondo match con i nerazzurri di Milano, ma la sua importanza, nello scacchiere nerazzurro, risulta già determinante per l’equilibrio della squadra.
Kondogbia 6
Un po’ troppo superficiale nella prima frazione quando rischia qualcosa di troppo, più concreto e sostanzioso nella ripresa. Sfortunato nel deviare alle spalle di Carrizo la conclusione di Dzemaili.
Gabigol 6
L’esterno brasiliano non entusiasma, ma alla prima da titolare riesce a dimostrare qualcosa. A volte, a causa della troppa voglia di fare, eccede in preziosismi, come quello che costa la ripartenza che permette al Bologna di accorciare le distanze. Dal punto di vista tecnico c’è, dal punto di vista fisico un po’ meno (dal 72’ Candreva 6: entra in campo e non si vede. Ma al primo tempo supplementare la palla giusta capita tra i suoi piedi e l’ex Lazio, aiutato da una deviazione, porta in vantaggio l’Inter).
Joao Mario 7
Il migliore in campo. Il centrocampista portoghese è nel vivo del gioco: ogni azione passa per i suoi piedi. Non a caso firma due assist, il secondo dei quali è un vero e proprio gioiello.
Eder 6.5
L’italo-brasiliano dà il meglio di sé nella ripresa, quando sgattaiola via sulla sinistra e mette in mezzo molti palloni interessanti (dal 94’ Brozovic 6: si capisce subito il perché Pioli lo butta nella mischia: con lui l’Inter, in mezzo, butta via meno palloni).
Palacio 6.5
L’attaccante argentino non riesce a trovare la giusta profondità e non viene servito spesso. Ma quando trova il taglio giusto non perdona: molto bello il diagonale con il quale trafigge Da Costa al primo pallone utile (dal 72’ Icardi 5: fallisce clamorosamente la zampata che poteva valere il nuovo vantaggio. Non da lui.)
All. Pioli 6
L’allenatore parmigiano è bravo ad accompagnare i suoi da bordo campo nel primo tempo, ma fallisce nel mantenere alti l’ordine e la concentrazione dopo l’intervallo.
Â
BOLOGNA
Da Costa 6
Incolpevole sulla rovesciata di Murillo e sul diagonale chirurgico di Palacio. sfortunato nella deviazione che decide il match. Salva il passivo in un paio di occasioni.
Krafth 5.5
Non rende la vita facile ad Eder, ma l’italo-brasiliano riesce comunque ad imporre il suo passo. È l’autore, suo malgrado, della deviazione sulla conclusione di Candreva che decide il match e la qualificazione.
Oikonomou 6
Allontana molti pericoli, soprattutto nell’ultimo quarto di gara.
Maietta 5
È lui ad essere infilato dal taglio di Palacio in occasione del raddoppio nerazzurro. Impreciso, quasi goffo, in alcune circostanze che potevano costare caro.
Masina 6
Bello il confronto con Gabigol. Candreva, invece, non gli crea grandi grattacapi.
Donsah 6.5
Partita di grande sostanza del ghanese classe ’96, che quando si tratta di difendere rincorre gli avversari e quando si tratta di offendere non esita a gettarsi negli spazi: proprio uno di questi inserimenti gli permette di incornare al centro dell’area nerazzurra e di scrivere un inaspettato pareggio.
Pulgar 6
Il cileno gioca con sicurezza e determinazione in mezzo al campo: nella prima frazione è uno dei pochi in maglia gialla che convince.
Dzemaili 6.5
Continua il gran momento di forma del centrocampista svizzero: non a caso trova, complice una deviazione, la sua terza rete nelle ultime quattro gare (dal 72’ Nagy 6: entra bene in partita).
Di Francesco 6.5
Il talentuoso figlio d’arte mette in mostra una discreta prestazione: si mette spesso in proprio sull’out di sinistra e rappresenta una preoccupazione costante per la difesa nerazzurra. Fornisce l’assist a Dzemaili proprio affondando sulla corsia grazie ad una grande facilità di corsa, che non sembra tradirlo neanche nei supplementari.
Destro 5
Cresciuto nelle giovanili dell’Inter l’attaccante ascolano ci teneva a far bene, ma questa sera appare poco lucido ed incappa in una serata anonima. (dal 78’ Okwonkwo 6: il ragazzino nigeriano si butta in avanti con la giusta cattiveria).
Rizzo 5.5
Cerca qualche spunto (dal 61’ Mounier 6.5: il suo ingresso dà molta vivacità ai rossoblù. Mette sistematicamente in apprensione Ansaldi).
All. Donadoni 5.5
Il suo Bologna cresce nella ripresa fino a trovare il goal del pareggio e a sfiorare quello della qualificazione, ma è incomprensibile come i rossoblù siano scesi in campo soltanto allo scadere della prima frazione di gara.