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“Sulla carta la Juventus è favorita ma nella partita secca, con la giusta interpretazione da parte dei miei giocatori, può succedere di tutto. Il calcio è strano, certo dovremmo fare la cosiddetta partita perfetta”. Il tecnico della Lazio Simone Inzaghi presenta così la finale di Tim Cup contro la Juventus, in programma domani sera all’Olimpico di Roma. La partita perfetta e un pizzico di fortuna, servirà anche l’aiuto della cabala per battere i bianconeri. Infatti, dalla sconfitta in finale di Coppa Italia del 2015, la Lazio ha affrontato la Juventus in sei occasioni senza mai vincere. D’altra parte, però, Inzaghi ha un feeling particolare con la competizione nazionale: ha alzato il trofeo al primo anno da calciatore della Lazio e all’esordio sulla panchina della Primavera biancoceleste: “Spero sia di buon auspicio, l’esordio mi porta bene. È una partita importantissima per noi – ha spiegato l’allenatore nella conferenza stampa della vigilia – Ce la siamo guadagnata sul campo, nessuno ci ha regalato niente, abbiamo fatto ottimi match in coppa: abbiamo voluto questa finale con tutte le nostre forze e la giocheremo nel migliore dei modi. Come si prepara una partita del genere? Match simili si preparano da soli: dovremo giocare con la solita umiltà, mostrata in questa stagione“. Inzaghi ha poi lanciato un messaggio ai tifosi della Lazio: “Vedere lo stadio pieno contro la Sampdoria mi ha emozionato – ha sottolineato il tecnico biancoceleste – Nella prima partita con me in panchina, un anno fa, c’erano soltanto quattromila persone: anche per questo vedere oggi tante persone allo stadio è un motivo di grande orgoglio”.
Anche il messaggio del capitano Lucas Biglia alla squadra è chiaro: “Dobbiamo prendere la Juventus come esempio: affronteremo una squadra che lotta per il triplete, non sarà facile batterla ma dobbiamo credere nelle nostre possibilità. Quanto fatto finora in stagione non conta: tutti ricordano soltanto chi vince e noi vogliamo farlo“. Il centrocampista argentino, che invece non gode di un particolare feeling con le finali avendo perso le ultime quattro disputate, giocherà la prima finale di Coppa Italia con la maglia biancoceleste. Infatti, nella sfida alla Juventus del 2015 era out per un infortunio: “Le finali perse in carriera? A volte ci penso, mi vengono in mente ricordi brutti, ma domani avrò una nuova opportunità. Siamo ancora arrabbiati per la sconfitta di Firenze – ha aggiunto il centrocampista argentino – Abbiamo tanta voglia di conquistare questo trofeo, ma per riuscirci dovremo mantenere la concentrazione per 120 minuti”.
“Al di là dei moduli abbiamo dimostrato di saper giocare con la difesa a tre e a quattro. Conta l’interpretazione della gara e so di avere una squadra matura per interpretare entrambi i moduli“, nicchia invece Inzaghi sullo schieramento biancoceleste anti-Juventus. Eppure Lazio che convince, non si cambia e i derby contro la Roma hanno certificato la qualità dell’intuizione tattica. Dunque sarà ancora 3-5-2 con pochi dubbi sugli interpreti rispetto le ultime prestazioni, gli unici due ballottaggi da sciogliere sono quelli tra Bastos e Radu in difesa e tra Keita e Felipe Anderson in attacco ad affiancare Immobile: il centrale angolano e l’esterno senegalese restano, però, favoriti. A difendere i pali ci sarà Strakosha, de Vrij e Wallace completeranno la retroguardia a tre. Parolo ha recuperato dalla contusione al ginocchio rimediata contro la Fiorentina, non è ancora al 100% ma il centrocampista dovrebbe stringere i denti e scendere in campo: “Adesso vedremo, abbiamo ancora un allenamento”, ammette con prudenza il tecnico biancoceleste. Milinkovic-Savic e Biglia in mediana, sulle fasce Basta a destra e Lulic a sinistra per il forfait di Lukaku: il terzino belga non verrà neanche convocato per un infortunio muscolare.