L’Inter supera il Pordenone ai calci di rigore e guadagna l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia. Partita davvero molto complicata per i nerazzurri, con il Pordenone che gioca un primo tempo tatticamente e tecnicamente ottimo e che a tratti sembra fare la partita. Clamoroso il palo colpito da Magnaghi, in mezzo alle due sole occasioni nerazzurre fallite da Karamoh. Nella ripresa Spalletti, dopo aver sudato freddo per un destro a fil di palo di Sainz-Maza, butta dentro l’artiglieria pesante: Brozovic e Perisic accendono l’Inter, ma falliscono entrambi due gigantesche occasioni da rete. Il cambio della disperazione è rappresentato da Icardi, ma dopo novanta minuti il risultato è sorprendentemente ancora fermo sullo 0-0.
Nel primo tempo supplementare il Pordenone non ce la fa più ed si rintana interamente nella propria metà campo. L’Inter non ci sta e continua nel suo assedio, ma va vicino al gol solamente con un guizzo Icardi, il cui colpo di testa di stampa sul palo. Con le due squadre stremate, si giunge clamorosamente ai calci di rigore: il Pordenone è ad un passo dalla storia, l’Inter a un passo dalla beffa. Dal dischetto si va ad oltranza: per i neroverdi sbaglia Parodi, per i nerazzurri la decide Nagatomo. L’Inter approda ai quarti di finale di Coppa Italia, dove affronterà la vincente tra Milan e Hellas Verona. Il Pordenone tornerà verso casa a testa altissima.
PAGELLE
Inter (4-2-3-1):
Padelli 6.5
Vola per toccare quanto basta il mancino di Magnaghi e, con l’aiuto del palo, evita il clamoroso vantaggio ospite. Para un rigore su cinque, gran volo su quello decisivo.
Dalbert 5.5
L’esterno brasiliano appare imballato e viene poco coinvolto nella manovra. Cresce, come tutta l’Inter, nella ripresa, quando arriva al cross per le prime volte nella sua partita (80’ Icardi 6: dopo soltanto sei minuti ha l’occasione per sbloccare il match, ma è scoordinato e di testa spara alto da ottima posizione. Colpisce meglio nel primo tempo supplementare, ma la sfera finisce sul palo)
Skriniar 6
Puntuale nell’allontanare i traversoni in area, che piovono soprattutto dalla sua sinistra.
Ranocchia 6
Bravo tatticamente, l’ex Bari difende la sua zona con ordine e senza affanno.
Nagatomo 5.5
Non gioca terzino destro dall’ultima gara di Europa League dello scorso anno. Il cambio di corsia lo disorienta: non spinge quasi mai e soffre la grande prestazione di Nunzella e Sainz-Mina sulla stessa corsia.
Vecino 6
Deciso e caparbio nell’avanzare palla al piede e nel sostenere la manovra. Nella prima frazione è uno dei più attivi dei suoi.
Gagliardini 6
Lotta in mezzo al campo, avanza per creare superiorità numerica e ci prova spesso dalla distanza.
Karamoh 5
Il diciannovenne francese parte col freno a mano tirato, si trova tra i piedi un po’ per caso la palla dell’1-0 che però spreca a tu per tu con Perilli. Viene spostato sulla destra perché non riesce a contenere Formiconi, ma anche qui fallisce davanti al portiere neroverde. Non c’è due senza tre: prima di abbandonare il campo, si concede il lusso del terzo errore davanti all’estremo difensore ospite (67’ Perisic 6: non appena mette piede in campo, per pochissimo non propizia la rete del vantaggio. Peccato che poco più tardi metta a lato un appoggio facile facile).
Eder 5
Si muove molto sulla trequarti, ma il fumo è tanto e l’arrosto è poco. L’italo-brasiliano non va oltre qualche pallone tagliente buttato in mezzo, non trova mai Pinamonti e non si rende mai pericoloso: non riesce mai, insomma, a sbrigliare la matassa.
Cancelo 6
L’esterno portoghese, definito da Spalletti una via di mezzo tra ala e terzino, dimostra di avere grande gamba e una bella falcata. Fa valere tecnica ed eleganza, ma solo a tratti. Cresce nella ripresa.
Pinamonti 5
Il classe ’99 nerazzurro tocca pochissimi palloni: l’Inter è imballata ed i centrali del Pordenone lo chiudono a dovere (46’ Brozovic 6: si piazza sulla trequarti e l’Inter comincia a girare, anche se il croato fallisce incredibilmente un rigore in movimento).
All. Spalletti 5.5
Dà spazio a chi finora ha giocato di meno, lasciando inevitabilmente che la squadra perda qualche geometria. Di fronte c’è un Pordenone compatto e coraggioso: i suoi ragazzi fanno fatica e, di fatto, le tre categorie di distanza non si notano affatto. Nella ripresa Brozovic e Perisic modificano l’inerzia della partita, ma lo 0-0 persiste sino ai supplementari.
Pordenone (4-3-2-1):
Perilli 8
Monumentale. Attento nelle conclusioni da fuori, il portierone neroverde è provvidenziale nel tenere i suoi a galla vincendo ben due uno contro uno con Karamoh e intercettando la zuccata di Ranocchia nei supplementari. L’estremo difensore ospite appare sempre concentrato e non sbaglia una giocata. Intercetta, per non farsi mancare nulla, due rigori sui cinque tirati prima dell’oltranza.
Nunzella 6.5
Intraprendente su Karamoh e sveglio nelle ripartenze. Prestazione autoritaria sulla corsia mancina (116’ Parodi SV).
Bassoli 6
L’ex Südtirol allontana qualche pallone alto e chiude la diga insieme al compagno di reparto. Si rende protagonista di una chiusura fondamentale in avvio dei supplementari.
Stefani 6
Il centrale, campione d’Europa u19 nel 2003, non sfigura: Pinamonti non pervenuto. È attento e vigile anche su Icardi quando l’argentino entra in campo.
Formiconi 6.5
Si propone puntualmente sull’out di destra per cercare di guadagnare metri, ma non per questo toglie energia alla sua, sontuosa, fase difensiva.
Lulli 6.5
Stringe molto e si avvicina molto a Burrai, intercettando molti palloni nella zona nevralgica del campo. Firma la seconda, clamorosa, occasione in favore degli ospiti.
Burrai 6
Lucido nella gestione del pallone, che non butta mai via di fronte al pressing nerazzurro.
Misuraca 6
Il binario di destra con Formiconi funziona a meraviglia. L’ex Bassano è anche molto generoso in fase di copertura.
Sainz-Maza 6.5
Lo spagnolo è uno dei migliori tra le sue fila. Davanti si muove bene, cerca sempre il dialogo col compagno più vicino e nella ripresa, facendo la barba al palo, fa venire i brividi a tutto lo stadio (79’ De Agostini 6: il terzino assicura maggiore copertura e si toglie anche lo sfizio di tentare la conclusione. Prezioso soprattutto nei tempi supplementari).
Berrettoni 6.5
L’ex Ascoli, che in carriera ha assaggiato per 45’ il prestigio della Champions con la maglia della Lazio, funge da regista avanzato dei ramarri ed è bravo nell’innescare i compagni senza affanno e commettendo pochissimi errori dal punto di vista tecnico, facendo valere la sua esperienza (97’ Ciurria 6: porta fiato in fase di copertura e riesce a far salire la squadra in un paio di occasioni).
Magnaghi 6
Nel primo tempo tocca il pallone due volte: la prima si guadagna un fallo, la seconda protegge palla da Skriniar e calcia un sinistro al volo che si stampa sul palo. Nella ripresa si sacrifica molto per dare una mano in fase di contenimento.
All. Colucci 7
Conferma in blocco l’11 che ha pareggiato dieci giorni fa a San Benedetto del Tronto: non cambia modulo alla Scala del calcio, l’Inter non gli fa paura. Il match gli da ragione: la sua squadra, quinta nel girone B di Lega Pro, dimostra di avere un’ottima organizzazione tattica e un’idea di gioco consolidata tale da mettere in serie difficoltà la capolista in Serie A. Leonardo Colucci sposta gli equilibri a San Siro.