Coppa Italia

Allegri batte ancora Sarri, Bremer stende la Lazio: per la Juventus finale anticipata contro l’Inter

Juventus-Lazio
Juventus-Lazio - Foto Antonio Fraioli

Tra Allegri e Sarri, specie quando conta qualcosa, è la solita storia: vince Max, Maurizio mastica amaro. E la storia si ripete anche stasera in Coppa Italia, dove nei quarti di finale da dentro o fuori la Juventus che fin qui nel 2023 aveva soltanto faticato, vincendo le prime due e poi entrando in una spirale disastrosa tra Napoli e Monza e soprattutto il -15 in classifica, torna solida e convincente, complice forse una Lazio troppo timida. Squadra concentrata, vogliosa di far bene, focalizzata sulla vittoria: non è solo un “corto muso” in salsa bianconera, ma la sensazione che questo gruppo, seppur a corrente alternata, può tirar fuori partite importanti. Il problema allora è la continuità, sia all’interno dello stesso match che tra uno e l’altro. Recuperare gli infortunati non potrà che aiutare: Vlahovic e Chiesa per la prima volta insieme dal 1′ è un buon punto di ripartenza, anche se il serbo è indietro nella condizione, Cuadrado torna e non demerita, in attesa di Bonucci e Pogba c’è anche un Bremer che dopo le prestazioni disastrose delle ultime settimane oggi è decisivo nell’altra area, firmando il gol vittoria e gol qualificazione.

Basta un 1-0 alla Juventus per approdare in semifinale, nel doppio confronto contro l’Inter che mai come questa volta sa di finale anticipata. Senza nulla togliere a Fiorentina e Cremonese che si giocheranno l’altro posto in finale, la sensazione è che il doppio derby d’Italia sia l’ultimo ostacolo per chi supererà il turno. Ma le partite vanno giocate sul campo e non solo sulla carta, e a questo proposito dovremo aspettare due mesi per l’andata allo Stadium (ritorno tre settimane dopo al Meazza). Chi invece saluta e potrà dedicarsi solo alla corsa Champions e alla Conference League è la squadra biancoceleste, più simile a quella contro la Fiorentina che alla straripante macchina da gol vista contro il Milan. Brutto passo indietro questo, soprattutto nella (poca) personalità mostrata dalla squadra nel momento topico, in cui ci si giocava davvero qualcosa. Sarri ci dovrà ancora lavorare, per la rivincita su Allegri c’è ancora il ritorno n campionato.

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