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Il malore di Christian Eriksen durante la sfida Danimarca-Finlandia di Euro 2020 ha tenuto col fiato sospeso tutto il mondo. I soccorsi immediati hanno salvato la vita al centrocampista dell’Inter, a cui è stato fatto un massaggio cardiaco con l’uso del defibrillatore, decisivo per la sopravvivenza del danese. In quello stesso stadio, il Parken Stadium di Copenaghen, quasi nella stessa posizione in cui è svenuto il danese, ha accusato lo stesso malore Stale Solbakken, ex giocatore della squadra della città , una ventina di anni fa. Il medico Frank Odgaard che lo soccorse lo dichiarò “clinicamente morto” per 7 minuti a seguito di un attacco cardiaco.
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Il norvegese classe 1968, attuale allenatore della squadra danese, era collassato durante un allenamento della squadra e venne sottoposto a massaggio cardiaco da Odgaard. Un intervento immediato che ha salvato la vita di Solbakken, inizialmente dichiarato morto prima di essere caricato sull’ambulanza, arrivata in soli 8 minuti: durante i successivi 7, quelli del trasporto in ospedale, il cuore di Stale riprese a battere.
Fu “un miracolo“, come ha ricordato oggi Solbakken: “Ringrazio Frank per avermi salvato la vita in quella circostanza“. Dopo due mesi in ospedale ed essersi consultato con i medici, Solbakken concluse la sua carriera da calciatore e successivamente gli fu inserito un pacemaker. Una vicenda che ricorda quanto successo poche ore fa ad Eriksen, fortunatamente in entrambi i casi è stato scongiurato lo scenario peggiore.
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