Copa America

Copa America, Neymar ci riprova dopo la beffa 2019. Ma c’è lo spettro Covid

Neymar - Foto Fernando Frazão/Agência Brasil - CC-BY-3.0
Neymar - Foto Fernando Frazão/Agência Brasil - CC-BY-3.0

Quel maledetto infortunio alla caviglia gli ha negato il primo, grande trionfo internazionale con la sua selezione. A Neymar non basta un Oro olimpico e una Confederations Cup. Voleva il Mondiale, al Brasile è sfuggito. Voleva la Copa America, il Brasile l’ha vinta ma senza di lui. Stanotte, alle 23, ora italiana, il Brasile torna in campo per l’esordio in una Copa America dalle mille polemiche, condizionata dai forfait delle ‘invitate’ Qatar e Australia, dai cambi di organizzazione un po’ come nel 1989 quando la Nazione verdeoro subentrò alla Bolivia e alla fine vinse. Il Ct Tite spera nello stesso epilogo, a partire da una vittoria stanotte contro un Venezuela costretto a fare a meno di Rondon (infortunato) e di dodici giocatori causa Covid. Parte male ma si gioca, pare. Lo spettro Covid fa paura. Come si giocherà Colombia-Ecuador. Tanti italiani per la rosa di Rueda: Cuadrado, Zapata, Muriel. Non c’è invece James Rodriguez a causa di “condizione fisiche non ottimali”. Lui non ha nascosto la delusione e tiferà da casa, come l’altro escluso di lusso: Radamel Falcao, ugualmente ai box.

Il menu offre un Argentina-Cile da non perdere. Leo Messi va a caccia del suo primo titolo internazionale con l’Albiceleste, il Cile vuole tornare ai fasti del 2015-16. Da una parte manca Dybala, escluso per scelta tecnica ma anche fisica per via di una stagione condizionata dai problemi fisici. Dall’altra rischia di non esserci Alexis Sanchez, a causa di un problema dell’ultim’ora. Tanti comunque gli ‘italiani’: Musso, Pezzella, Martinez Quarta, Romero, Molina, De Paul, Dominguez, Correa e Lautaro oltre a Vidal e Medel nelle fila del Cile. Si chiude con Paraguay-Bolivia: meno nomi importanti, ma non meno fascino per una competizione che continua a sedurre anche i tifosi europei.

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