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Al MetLife di New York va in scena la rivincita della scorsa edizione tra Cile e Argentina. Dopo i 90 minuti di gioco e i tempi supplementari ai rigori la spunta il Cile grazie agli errori di Messi e Biglia e alla rete decisiva di Silva. Continua l’incubo della Nazionale Argentina e di Messi con la terza finale persa negli ultimi 4 anni. Per il Cile arriva la seconda Copa America consecutiva vinta grazie a tanta tenacia e freddezza dimostrata in ogni situazione di gioco.
Ecco i nostri voti ai protagonisti della gara.
ARGENTINA
Romero 6
Concentrato per tutta la partita, nei 120 minuti è sempre puntuale negli interventi. Anche nei calci di rigore dimostra abbastanza sicurezza parando il primo rigore su Vidal.
Mercado 6
Solita prestazione di costanza e aggressività anche se qualche volta si fa saltare nell’uno contro uno da Sanchez.
Otamendi 7
Tra i migliori dei suoi, guida la difesa argentina dal primo all’ultimo minuto. È tempestivo e puntuale in praticamente ogni intervento.
Funes Mori 6.5
In posizione centrale si fa guidare bene da Otamendi e non corre mai grossi rischi. Garantisce sicurezza anche da terzino dopo l’espulsione di Rojo.
Rojo 4.5
La sua espulsione può essere considerata troppo severa ma ripetiamo ciò che abbiamo già detto nelle scorse partite di questa competizione. Risulta essere sempre impreciso e precipitoso in ogni intervento. Sopravvalutato.
Mascherano 6
Solita prestazione di costanza e personalità ma non aggiunge nulla alla qualità e all’intensità del centrocampo. In posizione da difensore centrale è sicuro negli interventi e nelle uscite palla al piede.
Biglia 5
Nonostante non goda di una condizione fisica ottimale a causa del recente infortunio Martino lo butta dentro dal primo minuto. A centrocampo infatti fa il minimo sindacale e ripetutamente soffre l’intensità dei giocatori cileni. Pesa sulla sua prestazione anche l’errore dal dischetto nei calci di rigore.
Banega 5.5
Rispetto alle sue precedenti gare fatte di tecnica e continui spunti oggi è parso più timido del solito forse a causa di una condizione fisica non delle migliori. Peccato. (111’Lamela s.v)
Di maria 5
La sue prestazioni nel girone di qualificazione sembrano lontane anni luce. Probabilmente per colpa del recente infortunio ha perso quello smalto e quella rapidità di pensiero che lo ha caratterizzato nelle prime partite di questa competizione. Non risulta mai decisivo nelle giocate a centrocampo e sulla sua fascia di competenza. Viene richiamato in panchina all’inizio del secondo tempo.  (55’ Kranevitter Si inserisce bene nei meccanismi del centrocampo facendo schermo davanti alla difesa.)
Messi 6.5
Il destino si è accanito contro la sua storia in nazionale già da molto tempo ed il suo errore dal dischetto peserà come un macigno nella sua carriera. Andando oltre questo episodio ha comunque dimostrato nei 120 minuti di gioco di essere il più forte caricandosi letteralmente la squadra sulle spalle facendo ammattire metà squadra cilena. Dopo la gara ha annunciato il suo addio alla nazionale, speriamo che ripensi a questa decisione così drastica. Riprenditi Campione.
Higuain 5
Dispiace dirlo ma forse in questo mento disputare le finali non fa per lui. L’errore sotto porta al ventesimo del primo tempo ricorda molto l’errore nella finale del mondiale al Maracanà di fronte a Neuer. Oltre questo episodio disputa una partita non all’altezza di un giocatore con le sue qualità e la sua personalità . (71’Aguero 6. Entra bene in partita e sfiora il gol colpendo una traversa)
ALL MARTINO 6,5
Come per Messi il destino si è abbattuto su di lui dopo la seconda finale persa in due anni. Non possiamo rimproverargli proprio nulla. A una squadra piena di talento ha saputo aggiungere anche una solidità difensiva e tattica inaspettata.
CILE
Bravo 7.5
Che grande prestazione del portiere del Barcelona. È sicuro in ogni intervento ed in fase di possesso palla rappresenta un difensore aggiunto. Anche nella lotteria dei calci di rigore fa la differenza parando il rigore a Biglia. Leader.
Isla 6.5
Presenza costante sulla sua fascia. Alterna piuttosto bene la fase difensiva a quella offensiva.
Medel 6
Con il suo errore al ventesimo del primo tempo poteva compromettere la gara. Per il resto disputa una partita senza grosse sbavature. Risulta fondamentale nel far iniziare l’azione da parte dei suoi.
Jara 6.5
Interpreta il ruolo di difensore centrale con l’energia di un incontrista di centrocampo. È sempre attento e concentrato nelle marcature e nei disimpegni.
Beausejour 6.5
Sempre propositivo sulla sua fascia. Si propone sempre con qualità e tempismo creando il più delle volte la superiorità a centrocampo per i suoi.
Diaz 4.5
Il veterano della squadra ha abbandonato la nave proprio nella partita più importante. Troppo ingenuo nei due interventi che gli costano l’espulsione.
Vidal 7.5
Rappresenta la massima espressione del concetto di centrocampista completo. Abbina costantemente l’aggressività , la corsa e il senso tattico alla qualità palla al piede e al fraseggio costante con i compagni. Prestazione da incorniciare, è tra i maggiori artefici del miracolo Cile.
Aranguiz 7
Dopo l’espulsione di Diaz è costretto a un doppio lavoro a centrocampo insieme al compagno di reparto Vidal. Garantisce corsa e tanto movimento oltre a una discreta bravura nel saper equilibrare la squadra a centrocampo. Utile.
Fuenzalida 6.5
Tanto lavoro sporco per il jolly del Cile. Tiene bene la posizione sulla fascia destra aiutando anche il centrocampo nel secondo tempo. (80’Puch s.v)
Sanchez 7.5
Svaria su tutto il fronte offensivo e non solo per l’intera partita. I difensori avversari non lo prendono mai e lui riesce a creare sempre qualcosa di pericoloso. Rappresenta il motore e l’ispirazione del filotto vincente del Cile degli ultimi anni. (104’Silva Con il suo rigore regala la seconda Coppa America al Cile. Nella storia.)
Vargas 6.5
Il più delle volte è costretto a combattere da solo contro la difesa argentina. Lo fa bene grazie a tanto movimento e tanta corsa. (109’Castillo s.v)
ALL DIAZ 7
In questo Cile dei miracoli è ancora ben visibile la mano e il lavoro di Bielsa prima e Sampaoli dopo. Si rivela bravo e scaltro nel proseguire lo stesso discorso tattico e tecnico insieme a una squadra che in questo momento potrebbe essere definita un esercito. Ha dimostrato freddezza e calma dopo un esordio non proprio esaltante e i risultati gli hanno dato ragione. Complimenti.