La Fiorentina si riaffaccia in Europa per la quinta giornata di Conference League e lo fa in uno stato di crisi ormai conclamata. Inutile girarci attorno, in campionato sono arrivate quattro sconfitte nelle ultime cinque e tutte senza segnare, dunque oltre all’emorragia di punti c’è quella, ma non è una novità, di gol, e soprattutto di gol degli attaccanti, visto che Nzola e Beltran stanno incappando in una prima parte di stagione da incubo.
Ora c’è il Genk, una partita importantissima perché ci si gioca la possibilità di mantenere il destino nelle proprie mani in vista dell’ultima giornata in ottica primo posto del girone (che qualifica agli ottavi e non agli spareggi). Per la verità, anche il passaggio del turno non è ancora certificato per i viola, tutt’altro. Serve una vittoria per essere di sicuro tra le prime due e i ragazzi di Italiano devono mostrare il loro lato migliore contro i belgi e poi con il Ferencvaros, perché le due rivali hanno già tre punti in tasca col Cukaricki e i toscani hanno esaurito questo bonus. Dunque servono quattro punti per la testa del girone, che al momento è dei gigliati ma deve rimanere tale anche il 14 dicembre, o la stagione rischia di precipitare.
Nel frattempo, si spera anche di tornare a correre anche in Serie A, dove comunque la classifica è ancora in linea con le aspettative, anche se tra ottobre e novembre è davvero troppo brutto il volto mostrato da una squadra che si è un po’ spenta sotto tutti i punti di vista, tra erroracci difensivi e poco feeling con la porta, e in mezzo una mole di gioco sempre più fine a se stessa. Quello col Genk, squadra simile ai viola e abituata anno dopo anno a palcoscenici europei, con un buon tasso tecnico e anche tanto dinamismo, è un’ottima prova del nove per capire se la Fiorentina può risvegliarsi dal suo torpore e ritrovarsi.