Del futuro Vincenzo Italiano non vuole parlare. “Non può essere un argomento per me. Sono alla vigilia di una partita troppo importante a cui tutti teniamo. Esiste il Bruges, il resto sono solo chiacchiere”, ha detto il tecnico della Fiorentina in conferenza stampa alla vigilia della semifinale di andata di Conference League contro la squadra belga. La formazione viola ha bisogno di un salto di qualità . Non solo rispetto a quanto visto in campionato nel 2024, ma anche rispetto alla versione del giovedì. Le vittorie su Maccabi Haifa e Viktoria Plzen sono state meritate, ma fin troppo sudate per la differenza tecnica esistente tra le squadre. A fine stagione probabilmente le strade di Fiorentina e Italiano si separeranno, ma prima il tecnico vuole regalarsi la terza finale e il primo trofeo, quello che a Firenze manca dal 2001. Di fronte però c’è la squadra probabilmente più ostica tra quelle affrontate dalla Fiorentina in questa Conference. Il Club Brugge ha esperienza europea ed è abituata a giocare partite di alto livello, visto che nelle ultime cinque stagioni ha raggiunto la fase a gironi della Champions League, spingendosi fino agli ottavi di finale nella scorsa annata a scapito di Bayer Leverkusen e Atletico Madrid. Non mancano poi le individualità di livello. Su Raphael Onyedika, centrocampista nigeriano classe 2001, hanno messo gli occhi le big di mezza Europa, mentre Igor Thiago, 22enne centravanti brasiliano, è già promesso sposo del Brentford. Senza dimenticare altri nomi noti agli addetti ai lavori. Da una vecchia conoscenza dell’Italia come l’ex Bologna Andreas Skov Olsen (23 gol stagionali fin qui), passando per un obiettivo dei felsinei sul mercato come Bjorn Meijer, fino alla stellina norvegese Antonio Nusa. Sono buoni motivi per presentarsi al Franchi con la miglior formazione possibile. Terracciano difenderà i pali, con Dodô, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi a protezione del portiere. A centrocampo occhi puntati su Bonaventura e Mandragora, mentre Nico Gonzalez, Beltran e Sottil supporteranno Belotti. Nelle ultime due stagioni il Gallo ha segnato più reti in Europa (6) che in campionato (4). In prestito dalla Roma, l’ex Torino è uno dei tanti calciatori sotto esame. Con una Conference si gioca non solo il primo trofeo della carriera a livello di club, ma anche un pezzo di futuro.