Ultimo sforzo in Ungheria per la Fiorentina, che due settimane fa sembrava per un attimo sul baratro ma che ha saputo raddrizzare le cose trascinata da Nico Gonzalez contro il Genk. Il girone di Conference League, dove si difende la finale dello scorso anno, è già superato, ma farlo da prima o da seconda cambia tantissimo: i viola sono al comando, con due punti di vantaggio sulla rivale di oggi, il pericoloso Ferencvaros, e con un pareggio confermeranno la vetta qualificandosi direttamente per gli ottavi di finale, risparmiandosi due partite in un calendario intasato come quello di febbraio e contro squadre pur sempre provenienti dall’Europa League. Obiettivo vicino dunque per Italiano, contento dopo il pari contro la Roma ma con due uomini in più negli ultimi dieci minuti e la sensazione che ci sia un po’ di freno a mano tirato e qualche difficoltà nel rivoluzionare il copione di partite che non filano via sul binario che i toscani vorrebbero dare sempre, quello del gioco, della palla a terra e dei fraseggi corti.
Contro gli ungheresi guidati da Dejan Stankovic, che all’andata hanno strappato il 2-2 al Franchi stupendo per la personalità, potrebbe rivedersi davanti Beltran, anche perché Nzola non ha affatto convinto. Sugli esterni Nico Gonzalez e Brekalo possono essere quei nomi “europei” per fare la differenza in una serata che si prospetta come ricca di insidie, mentre è da capire se questa squadra può davvero rinunciare a Jack Bonaventura, che non si è allenato ed è rimasto a Firenze al pari di Arthur. Al di là dei singoli, servirà il gruppo viola dei tempi migliori in una partita-trappola, per evitare distrazioni e raggiungere un altro obiettivo stagionale e spingersi agli ottavi di una coppa, al pari della Coppa Italia, ritenuta importante per pesare l’annata dei toscani, a caccia di altre finali e, perché no, del tanto agognato trofeo.