A Zaporizhia, in Ucraina, la Roma arriva con un’ora di ritardo, la conferenza stampa di Josè Mourinho slitta alle 20:00 locali ma il tecnico guarda subito il lato positivo: “Ho già giocato qui a dicembre, ora le condizioni sono migliori per giocare”. Poi il portoghese è un fiume in piena alla vigilia del match contro lo Zorya, seconda giornata di Conference League: “Vogliamo vincere il torneo”, “Vogliamo far riposare diversi giocatori e offrire minutaggio ad altri”. Dopo la bella vittoria sul Cska Sofia, la Roma cerca il punteggio pieno in Ucraina. Spazio al turn over e gli unici titolari in campo dovrebbero essere Rui Patricio e Pellegrini, squalificato al derby. Dopo la sconfitta nella stracittadina, c’è voglia di reagire in casa Roma. Ma anche voglia, da parte delle seconde linee, di mettersi in mostra. Potrebbe giocare Reynolds, fin qui bocciato ripetutamente da Mourinho mentre al centro della difesa c’è la chance per Kumbulla, al debutto stagionale con Smalling e Calafiori. Le alternative allo statunitense sono due: Ibanez (che ha bisogno di riposare) e il giovane Tripi, da tempo lodato dal tecnico per l’atteggiamento.
Villar – in tribuna contro la Lazio – ha forse l’ultima occasione per entrare nelle gerarchie di Mourinho e con lui Diawara: per entrambi la cessione a gennaio è più di una possibilità, Mou vuole un centrocampista diverso e l’ha già fatto capire. Sulla trequarti, oltre al capitano (sempre più vicino al rinnovo, si scaldano Carles Perez ed El Shaarawy, con Zalewski dalla panchina, alle spalle di Shomurodov, favorito su Borja Mayoral, ancora lontano dai piani di Mou. Vincere in Ucraina per ripartire, archiviare il derby e concentrarsi con maggiore serenità al campionato, dove ad attendere i giallorossi c’è l’Empoli. Spazio all’altra Roma in Europa, ma Mou vuole comunque vincere.