La sconfitta dell’andata brucia ancora per la Fiorentina, che ad agosto si gioca già mezza stagione. La campagna europea lo scorso anno ha fruttato la finale, poi persa con tanta sfortuna e un pizzico di rammarico, ed ecco che dodici mesi dopo ci si ritrova di nuovo allo spareggio per entrare nei gironi, quest’anno conquistato fuori dal campo per la penalità della Juventus. Ma è un obiettivo importantissimo quello di approdare ai gironi di Conference League e il risultato dell’andata in Austria complica tanto le cose per Italiano, che cerca l’operazione rimonta con il pericoloso Rapid Vienna. E’ già dentro o fuori e non siamo a settembre, serve una vittoria davanti al Franchi che sarà gremito, se possibile con due gol di scarto per chiudere la pratica nei novanta minuti e poi concentrarsi sull’Inter col morale a mille. Il pari in rimonta col Lecce, una mezza delusione, ha dimostrato che la testa è qui, a questo match senza appello, e il turnover visto coi salentini ne è emblema eloquente.
Torneranno Nzola e Nico Gonzalez dal primo minuto, Ikone è di nuovo a disposizione e può essere un’arma importante. Ma deve tornare la personalità di questa squadra, perché sarà fondamentale partire bene ma anche gestire un eventuale vantaggio senza farsi prendere dalla smania di segnare ancora. Uscire dalla coppa ancor prima dei gironi sarebbe un pesante passo indietro rispetto a un anno fa e non esattamente il miglior viatico per la stagione, la proprietà si aspetta di arrivare più avanti possibile e per questo motivo vedremo una squadra arrembante spinta dai tifosi toscani. Che non deve cadere nei suoi peccati di gioventù contro una formazione allo stesso tempo esperta negli scenari internazionali ma giovane e ricca di talento. Ma soprattutto, assolutamente alla portata di questa Fiorentina che ha fame di Europa e, perché no, vuole tornare in finale, stavolta per alzare al cielo il trofeo.