“Per noi domani sarà la 13esima partita in Conference League. Siamo in un momento chiave contro un avversario da Europa League: non è la loro competizione, ma la nostra competizione. Abbiamo sofferto e viaggiato tanto, abbiamo pagato con tanti punti in campionato il fatto di giocare giovedì e domenica: meritiamo di andare in finale. Abbiamo due possibilità di giocare in Europa League l’anno prossimo: o vincendo questa competizione, o arrivando quinti o sesti in campionato”. Queste le parole di José Mourinho nella conferenza stampa alla vigilia di Leicester-Roma, semifinale di andata della Conference League. Una partita di livello contro un avversario forte, e la consapevolezza di un ritorno che vedrà un Olimpico infuocato; ma il tecnico portoghese sottolinea: “L’obiettivo è vincere; se perdiamo come con il Bodo, vedremo cosa fare nella seconda partita. Magari sarà il Leicester che ci porterà a dover fare una bella partita al ritorno, ma non vogliamo accontentarci di arrivare all’Olimpico con un risultato positivo”.
Una battuta su Claudio Ranieri, romanista ma anche protagonista della splendida pagina di storia scritta proprio con il Leicester, quando ha vinto la Premier League: “Non ci siamo sentiti. Altri allenatori hanno vinto tanti titoli in Premier League, ma il suo è quello più speciale di tutti, per questo è un mito qui. Ho giocato quel campionato e lo ricordo come un momento storico della Premier. Inoltre per lui, essendo della Roma, questa sarà una partita speciale”. E su Brendan Rodgers, con il quale ha collaborato ai tempi del Chelsea: “Al Chelsea ci siamo divertiti tanto, siamo amici anche se il calcio ci ha portato a prendere strade diverse. Voglio il meglio per lui, è un grande allenatore e ha fatto un percorso molto bello; ha un grande futuro davanti”.
Infine, un commento sull’anniversario della prossima settimana, ad un anno dall’annuncio della sua avventura romanista: “Avrei firmato lo stesso, vedendo dove sono. Ho sempre detto che la Conference è la mia competizione. Ad agosto eravamo in Turchia a giocare i playoff, oggi siamo qui alla 13esima partita. La sento come mia, ora che siamo qui e pagando con i punti in Serie A. Perché oggi la Fiorentina ha perso? Perché per la prima volta ha giocato quattro partite in sette giorni“.