Alla vigilia Maurizio Sarri aveva elencato quattro preoccupazioni: le motivazioni dopo la vittoria di Napoli, la stanchezza, l’assenza di Immobile e la bravura degli avversari. Una sintesi dei quattro aspetti ha condannato la Lazio alla sconfitta per 2-1 all’Olimpico nel primo dei due confronti con l’AZ Alkmaar agli ottavi di finale di Conference League. Un risultato ingiusto, ma che certifica la difficoltà dei biancocelesti a gestire le grandi vittorie come quella di Napoli. Un problema di testa, forse fisico, riassunto nella definizione di ‘germe’ ad ottobre, ma che ora costringe i biancocelesti a presentarsi con l’11 migliore in Olanda a pochi giorni dal derby. I biancocelesti erano andati subito in vantaggio con il gol di Pedro al 18′ ma gli olandesi hanno pareggiato con Pavlidis allo scadere del primo tempo e ribaltato la partita con Kerkez nella ripresa. Una beffa per Sarri che alla vigilia era stato chiaro: “Non bisogna ripetere gli errori del passato”. E la lezione sembrava essere colta, perché nella prima mezz’ora la Lazio sembra essere tornata quella che ha schiantato il Feyenoord all’Olimpico (“la miglior gara in Europa”, secondo il tecnico). Il vantaggio arriva al 18′ con una bella azione di Zaccagni che mette al centro per la girata vincente di Pedro.
Lo spagnolo va pure vicino alla doppietta personale, decisivo il portiere Ryan a respingere con i pugni. L’AZ Alkmaar si rende pericolosa solo una volta in avvio, sfiorando il pareggio alla mezzora con il palo centrato da Mijnans. L’Az però si dimostra cinica e spietata. L’1-1 infatti alla fine arriva al 45′: Milinkovic-Savic si fa anticipare in fase di impostazione, Karlsson riceve e mette in mezzo per Pavlidis, che devia in rete. E’ proprio il serbo a guidare la reazione, ma il suo tiro viene spedito da Ryan sulla traversa. Nella ripresa gli olandesi si confermano solidi e dinamici, proprio come li aveva descritti Sarri. Al 62′, dopo un altro errore in impostazione, Kerkez duetta con Karlsson e infine batte Maximiano con l’1-2. Il colpo scuote la Lazio, chiamata a reagire. Da questo momento in poi è un monologo biancoceleste. Ma la reazione è più confusa che rabbiosa. Ci provano Felipe Anderson, Luis Alberto e Milinkovic-Savic, ma non è serata. L’appuntamento, senza Immobile (che spera nel derby), al 16 marzo in Olanda.