Riparte la Conference League e riparte la campagna europea della Fiorentina, intenzionata a vendicare le sconfitte in finale nelle ultime due edizioni. La ferita dei due ko contro West Ham e Olympiakos è ancora aperta nei tifosi viola, ma c’è tutta l’intenzione di riscattarsi e riprovarci nuovamente per la terza volta. Dopo le due complicate sfide dei play-off contro gli ungheresi del Puskas Akademia, in cui la qualificazione è arrivata soltanto ai rigori, è tempo di resettare e ripartire per il club gigliato; l’obiettivo minimo è quello di cominciare la nuova edizione della Conference League con una vittoria contro i The New Saints, possibilmente larga, data l’importanza della differenza reti in questa fase a campionato. Sarà anche l’esordio in una competizione europea per mister Raffaele Palladino, che dato l’impegno sulla carta molto agevole dovrebbe cambiare gran parte della formazione vista con l’Empoli e lasciar rifiatare diversi titolari. Situazione di emergenza in difesa, dove sono squalificati Martinez Quarta, Ranieri e Comuzzo, a cui si aggiunge l’infortunato Pongracic. L’unico centrale di ruolo disponibile è l’argentino Moreno, che finora però non è mai stato utilizzato; un’opzione paventata alla vigilia è quella dell’arretramento sulla linea difensiva di Mandragora, con le opzioni Adli e Richardson a centrocampo.
Per la Fiorentina non è un periodo semplice in campionato, dove è arrivata una sola vittoria in sei giornate. Soprattutto a livello offensivo sembra ancora campeggiare il cartello lavori in corso: la Viola infatti sembra ancora non aver trovato il suo equilibrio, anche se il potenziale lasciato intravedere fa ben sperare. L’aggiunta di Gudmundsson, decisivo all’esordio con una doppietta dagli 11 metri che è valsa il successo contro la Lazio, è sicuramente un toccasana da questo punto di vista. L’islandese è in grado di dare grande pericolosità e imprevedibilità al reparto avanzato viola, creando superiorità grazie alla sua facilità di saltare l’uomo. Si adatta benissimo anche a giocare con il suo partner d’attacco, Moise Kean, una delle poche note liete di questo inizio stagione della Fiorentina. Gli ingredienti per fare bene insomma ci sono tutti, e l’impegno sulla carta agevole in Conference League non può che far bene alla squadra, per sbloccarla da questo impasse in cui è intrappolata nell’ultimo periodo. Kean e Gudmundsson dovrebbero partire dalla panchina, con Beltran e Ikoné dal primo minuto, ma si faranno trovare pronti in caso di staffetta nel secondo tempo.
Campioni del Galles in carica nonché vincitori delle ultime tre edizioni del campionato, in questo inizio di stagione il TNS ha riscontrato qualche difficoltà, qualcosa di insolito se paragonato al dominio degli ultimi anni in campionato. Sono infatti arrivate due sconfitte consecutive, che sommate alle tre gare in meno giocate rispetto alle altre formazioni, li colloca attualmente solo al quinto posto. L’opportunità per recuperare c’è, e con tre vittorie nei recuperi si porterebbero davanti a tutti, ma è il segnale che la stagione non è iniziata nel migliore dei modi; il club gallese sta forse anche pagando gli sforzi di una stagione iniziata ufficialmente il 9 luglio con il primo round di qualificazione alla Champions League, e in cui dovrà disputare due competizioni, cosa a cui non è abituato. Anche alla luce di ciò, i The New Saints non sembrano avere le armi per fronteggiare una formazione del calibro della Fiorentina: l’entusiasmo di giocare per la prima volta in una competizione europea però potrebbe aiutare i gallesi, anche se i Viola nelle ultime due stagioni ha dimostrato di essere un paio di gradini sopra a quasi tutte le squadre che partecipano alla Conference League, e stasera partono come ovvi favoriti.