Il momento è delicato e i primi a capirlo sono stati i tifosi. In vista di Fiorentina-Viktoria Plzen, match di ritorno dei quarti di Conference League dopo lo 0-0 dell’andata, la città in questi giorni è stata tappezzata di striscioni con appelli a recarsi allo stadio. Serve un Franchi pieno per spingere una squadra che nel 2024 in campionato ha vanificato quanto di buono fatto nel girone di andata. La Fiorentina ha vinto solo due delle 13 gare in Serie A nell’anno solare 2024 e il recente pareggio casalingo contro il Genoa ha confermato che qualcosa in casa viola non sta funzionando come dovrebbe. Prendendo in esame il solo girone di ritorno la Fiorentina è quartultima per rendimento con 11 punti conquistati e solamente Frosinone (8), Sassuolo (7) e Salernitana (3) hanno fatto peggio. Anche tra le mura amiche la situazione non migliora: dopo aver iniziato questo campionato con sei successi nelle prime nove gare interne, la Fiorentina ha vinto solo due delle successive sette sfide casalinghe in campionato. Sembra evidente che la Fiorentina, forse inconsciamente, abbia fatto scivolare il campionato all’ultimo posto delle priorità. La Coppa Italia e la Conference League, dopo le finali della scorsa stagione, hanno la priorità e c’è voglia di arrivare nuovamente fino in fondo, con la speranza di tornare a riempire una bacheca a digiuno dal 2001. Anche per questo stasera al Franchi ci saranno quasi tutti i titolari, con qualche accorgimento. Tra i pali c’è Terracciano, mentre in difesa scalpita Dodo con Milenkovic, Ranieri e Biraghi. L’abbondanza a centrocampo premia Mandragora e Bonaventura, mentre sulla trequarti si scaldano Nico Gonzalez, Beltran e Kouame alle spalle di Belotti. Armi a gara in corso Barak (otto gol europei in due stagioni), Ikone e Sottil. Il Viktoria Plzen – che contro i viola all’andata ha fatto registrare il settimo clean sheet consecutivo in Conference – ritrova gli squalificati Dweh e Kopic. Due pedine preziose in una squadra organizzata, insidiosa e che non ha nulla da perdere. Al contrario della Fiorentina che per scacciare l’ossessione del trofeo deve passare inevitabilmente per le coppe.