Conference League

Fiorentina tra mercato e ambizione europea: Palladino in Ungheria al dentro o fuori in Conference

Raffaele Palladino
Raffaele Palladino - Foto Lisa Guglielmi / IPA Sport / IPA

Sei assenti, due punti in campionato, un pareggio all’esordio europeo che non ha convinto proprio nessuno. È il clima che accompagna la Fiorentina di Raffaele Palladino al primo dentro o fuori della stagione. Alle 21:00, dopo il 3-3 dell’andata al Franchi, i viola faranno visita alla Puskas Akademia in occasione del ritorno dello spareggio di Conference League. All’indisponibilità di Gudmundsson, ai box per un problema ad un polpaccio, si sono aggiunte quelle di Barak, Brekalo, Christensen ed Infantino, esclusi per motivi di mercato, mentre l’ultimo arrivato Adli è rimasto a Firenze e aspetta la chiamata tra i convocati per il match interno col Monza. “Siamo qui per vincere e passare il turno – ha dichiarato Palladino in conferenza stampa alla vigilia. – Le insidie non mancheranno come abbiamo visto nella gara d’andata, però ci siamo preparati e siamo pronti. Voglio vedere una Fiorentina feroce, che metta in campo personalità e dimostri di tenere alla maglia. Siamo ancora una squadra in costruzione, difficoltà e critiche ci stanno, ma io sono fiducioso e tranquillo”.

Pochi i dubbi di formazione. Tra i pali, come all’andata, ci sarà De Gea. In difesa spazio a Quarta, Pongracic e Ranieri, mentre Dodò e Biraghi agiranno sulle corsie laterali. L’unico ballottaggio a centrocampo riguarda Amrabat e Richardson. L’ex United è al centro di voci di mercato (Fenerbache e Atletico Madrid su di lui) ma “finché è con noi darà tutto per la Fiorentina”, ha assicurato Palladino. Chi non è in dubbio è Mandragora. Così come Kean, visto che Beltran una settimana fa non ha convinto. Con il classe 2000 spazio a Colpani e Sottil. È un esame per tutti, a partire dal tecnico che mercoledì scorso ha messo l’accento sulla sua ambizione europea e ora si gioca un pezzetto di stagione. Di fronte una Puskas Akademia che ha dimostrato di saper preparare bene le partite. “Credo che abbiamo trovato il loro punto debole, ovvero che loro ancora non sono abituati a giocare a tre dietro e noi abbiamo approfittato di questo con audacia e cattiveria”, ha detto il tecnico ungherese Zsolt Hornyak. Dopo due finali perse, la Fiorentina ha l’occasione di fare nuovamente pace con una coppa maledetta ma che può offrire ancora tante possibilità.

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