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La prova è stata la vittoria col Milan, ma prima e dopo il risveglio è stato ormai certificato. Dopo una stagione francamente deludente fino a gennaio, da febbraio la Fiorentina ha cambiato decisamente marcia e ha inanellato vittorie e buone prestazioni, che per la verità raramente erano mancate. Ed è così che improvvisamente puntare al settimo posto ha smesso di essere un’utopia ed è diventato un obiettivo ormai concreto, anche se sarà necessario rincorrere. Quel settimo posto che è stato raggiunto lo scorso anno e che ha regalato il pass per la Conference League. Ed è qui che i viola sono ancora in corsa e padroni del proprio destino, con i quarti che sono lì a portata di mano.
C’è da difendere l’1-0 ottenuto all’andata contro il Sivasspor, ma in terra turca, contro una squadra comunque per nulla in forma e che se la passa in modo opposto ai toscani nel loro campionato, non sarà affatto facile. Specie perché i viola sette giorni fa al Franchi pur avendo vinto non sono certo usciti dal campo soddisfatti: una miriade di occasioni sprecate, il punteggio rimasto in bilico e una qualificazione ancora tutta da conquistare. A patto di evitare i regali e gli sprechi, metterci il giusto cinismo, un po’ come visto con la Cremonese, e dimostrare sul campo che questa squadra, tornata sugli standard dello scorso anno, è superiore al Sivasspor e soprattutto può concretamente ambire ad arrivare fino in fondo col sogno di tornare a vincere un trofeo, sarebbe il secondo europeo a distanza di oltre sessant’anni da quella storica Coppa delle Coppe.
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