E’ festa Fiorentina al Franchi. Dopo la rovinosa caduta nel derby con l’Empoli, e anche per la verità dopo i due pareggi a livello di Conference, serviva una serata del genere per infondere ulteriore consapevolezza all’ambiente viola. Questa squadra è forte, si diverte, segna tanto e finalmente coinvolge anche chi fin qui era stato assente molto o del tutto ingiustificato. E’ vero, il Cukaricki è ben poca roba, ma c’è risultato e risultato, c’è prestazione e prestazione. E il 6-0 secco di stasera vale tantissimo a livello di morale e autostima, oltre che il primo posto condiviso sia con Genk che con Ferencvaros, tutte a cinque, ma con i toscani davanti per la differenza reti complessiva quando siamo giunti a metà girone. Lo ricordiamo, il primo posto vale gli ottavi, il secondo costringe – e l’anno scorso i ragazzi di Italiano, idolatrato nei minuti di finali, lo sanno bene – ai playoff contro le paracadutate dall’Europa: è fondamentale arrivare primi e questa partita, più vicina al tennis che al calcio, è un buon viatico.
Ci sono tante, tantissime note liete, a cominciare dal vichingo Beltran, che si sblocca e segna una doppietta. Mancavano all’appello i suoi gol, eccoli serviti, e poi lì davanti gioca da trascinatore e sfrutta al meglio la chance che gli è stata data, in un dualismo sempre molto serrato con Nzola. Ma c’è gloria anche per Maxime Lopez e per Sottil, entrambi trovano il primo gol stagionale e cercano di ritagliarsi maggior spazio, bellissima invece la rete di Ikone (il suo rientro è una sorta di nuovo acquisto, visto che in rosa le sue caratteristiche non le ha nessuno), meno bella ma da opportunista e con la fascia da capitano quella di Martinez Quarta, sempre più baluardo dietro. Come sempre, però, ogni serata campale rischia di essere lievemente rovinata: con Dodò fuori a lungo e Biraghi al momento ai box, arrivano due problemi fisici per i terzini superstiti, Kayode e Parisi, nella speranza che non sia nulla di grave.