Una finale persa brucia. Due sono una maledizione. Ritrovarsi a giocare la stessa competizione per il terzo anno di fila dopo aver sfiorato per due volte il trofeo è un esercizio che tempra anima e corpo. La Fiorentina versione Conference League si ritrova ancora una volta ad agosto per il playoff della terza competizione europea. Dopo le finali perse tra i rimpianti di Praga ed Atene, il sogno ora è lo Stadion WrocÅ‚aw di Breslavia, in Polonia, il più grande finora tra gli impianti designati per ospitare l’ultimo atto di Conference (40.000 la capienza). Il percorso parte stasera alle ore 20:00 al Franchi. E nel giorno in cui Gigliati piangono la scomparsa di Humberto Maschio, attaccante viola del periodo 1963-1966, la formazione di Raffaele Palladino fa il suo debutto europeo contro una squadra che porta il nome di un’icona del calcio a cavallo tra gli anni ’50 e ’60: Ferenc Puskas. L’Akademia, intitolata al leggendario attaccante di Honved e Real Madrid, è stata fondata nel 2005 e in pochi anni è riuscita a stabilizzarsi nel massimo campionato ungherese. Tra le mura amiche la Fiorentina cercherà un risultato positivo per mettere in discesa il compito qualificazione e si affiderà ad una formazione con almeno tre nuovi acquisti in campo.
Tra i pali è sicura la presenza di De Gea, mentre tra centrocampo e trequarti si affacciano Amir Richardson – preferito al connazionale Amrabat – e Andrea Colpani. Possibile turnover sulla trequarti con Sottil a dare il cambio a Kouame, mentre in difesa è previsto il ritorno di Luca Ranieri che sabato scorso era squalificato contro il Parma. Completeranno l’11 Quarta, Pongracic, Dodo; Mandragora, Biraghi e Kean. Non sarà nemmeno tra i convocati Nico Gonzalez, che ieri ha svolto la prima parte della seduta con i compagni di squadra, quella dedicata al lavoro fisico-atletico, per poi effettuare un lavoro individuale insieme al compagno di squadra Fortini. La cessione, a Juventus o Atalanta si vedrà , è dietro l’angolo. E almeno per il momento la squadra viola non può consolarsi con le giocate di Albert Gudmundsson, visto che l’islandese non è al meglio. Attesi 10.000 circa tifosi sugli spalti di un Franchi sotto i ferri del restyling. “Negli anni passati la Fiorentina ha fatto benissimo in Conference, poi le finali si vincono o si perdono, ma intanto già arrivarci è una cosa bella, complimenti a Italiano”, ha detto Palladino. La leggerezza di chi quelle finali non le ha vissute può essere il miglior punto di forza per una squadra che vuole tornare a sognare le notti europee.