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“Se prendiamo le cose in modo separato, dico che abbiamo la squadra per competere con le più forti tipo Tottenham e Rennes, ma anche contro chi arriva dall’Europa League. Il problema è che dobbiamo giocare da gennaio a fine maggio tre competizioni ed è difficile dire come arriveremo ad una determinata partita. E’ la differenza tra squadra e rosa”. Così a Sky Sport, Josè Mourinho, tecnico della Roma, alla vigilia del match di Conference League contro il Cska di Sofia. “Guardando Inter, Milan, Juve e Napoli sono squadre di grande potere, in Conference non ci sono più squadre piccole di paesi piccoli. Ci saranno squadre importanti, che arrivano anche dall’Europa League, ad esempio domani una tra Napoli e Leicester, e mi auguro il club inglese, scenderà in Conference. Con la rosa che abbiamo dobbiamo andare di partita in partita e pensare che sia sempre la più importante. Quello che vogliamo dare ai tifosi è diverso dai risultati che abbiamo”.
“Ma una cosa è troppo ovvia: i tifosi sono veri romanisti, a loro non interessa vincere o no. E’ più facile tifare una squadra quando vince sempre. Dall’inizio sapevamo ciò che ci aspettava, non ci aspettavamo tanti problemi tutti insieme. In una rosa che si inizia a costruire ci aspettavamo le difficoltà ma Covid, infortuni e squalifiche tutti insieme è troppo e lo è quando affronti l’Inter. L’Inter è più forte di noi, in quella situazione loro erano molto più forti di noi. Per questo siamo sempre uniti e tranquilli, vogliamo vincere questa partita ma dobbiamo anche avere paura di tutte queste situazioni. Rui gioca sempre, Smalling viene da un infortunio importante e Mkhitaryan non è giovanissimo e ha giocato in un ruolo che esige tanto. Questi tre devono per forza rimanere a casa”.
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