La beffa più grande, come l’anno scorso. La Fiorentina perde la finale di Conference League ad Atene e lo fa ai supplementari per 1-0 contro l’Olympiacos che diventa la prima squadra greca a vincere un trofeo Uefa. A mettere la firma sul trionfo è la rete del capocannoniere del torneo: El Kaabi, che beffa i viola al 116′. Una punizione pesantissima per Vincenzo Italiano, che rischia di salutare i viola con la seconda sconfitta in finale consecutiva e con una prestazione oggettivamente sotto le aspettative. La Fiorentina è nervosa e contratta. Eppure l’esperienza sul prato verde non manca. All’AEK Arena Italiano schiera un undici composto da otto giocatori che hanno iniziato la finale della scorsa stagione. Le novità sono Martinez Quarta, Arthur e Belotti, che la scorsa stagione perse con la Roma l’ultimo atto di Europa League contro il Siviglia di Mendilibar. L’ex allenatore andaluso, oggi sulla panchina dei greci, si affida ad un tridente d’attacco da 58 gol stagionali complessivi: Fortounis con 11 gol e 18 assist, Podence con 15 reti e 13 passaggi vincenti, mentre El Kaabi è andato a segno 32 volte tra campionato ed Europa. La Fiorentina tiene più palla, mentre l’Olympiacos cerca con insistenza la verticalità . La prima chance è della formazione greca con Podence che punta l’area e tenta un tiro potente e angolato, che Terracciano legge in anticipo e respinge in corner. Al 9′ Milenkovic trova il gol, ma viene valutato in posizione di fuorigioco e il Var conferma la decisione dell’assistente. La prima frazione di gioco si chiude sullo 0-0 tra ritmi bassi e poche occasioni.
E nella ripresa il copione non cambia. Vincenzo Italiano si gioca le carte Nzola, Duncan, Ikone, Barak. Più fisicità e gamba in una partita spigolosa. Parte meglio la Fiorentina che sfiora il gol prima con un colpo di testa di Milenkovic e poi con un sinistro masticato di Kouame che Tzolakis riesce a neutralizzare. Meglio l’Olympiacos invece nel finale e il più pericoloso è lo specialista dei duelli aerei, Iborra che sugli sviluppi di un calcio piazzato prende il tempo a tutti e non va lontano dalla porta difesa da Terracciano. Nel finale Mendilibar si gioca anche la carta Stevan Jovetic, grande ex di turno, che va a prendere il posto di Fortounis. Si va ai supplementari e la Fiorentina fatica a creare occasioni pulite. I migliori sono i difensori. Dodò attentissimo, Biraghi ordinato, mentre Milinkovic e Martinez Quarta concedono zero respiro ad El Kaabi, capocannoniere del torneo. Alla fine però arriva la beffa, come nella scorsa stagione, sempre nei minuti finali. Cross di Hezze dalla sinistra, proprio El Kaabi anticipa in area piccola Ranieri (entrato al posto di Biraghi) e trova la deviazione vincente di testa. Il controllo var è lunghissimo, non per un sospetto fallo ad inizio azione, ma per un fuorigioco che però le linee escludono. La Fiorentina si lancia all’assalto: ci prova Ikone, ma viene murato. La squadra greca gestisce i minuti finali e si gode la premiazione. Per la Fiorentina è la notte più amara: sfuma ancora il primo trofeo dell’era Commisso, l’appuntamento con una coppa manca da 23 anni.