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“La BoboTv è sempre stata una famiglia allargata. Per chi era davanti ai microfoni e anche per chi la ascoltava. Ed è a questo gruppo, la nostra community, che ci rivolgiamo, in nome di una chiarezza e trasparenza a cui ci siamo sempre richiamati, e che giustamente in questi giorni molti di voi hanno preteso, in forma pubblica e privata. E’ doveroso parlarne a voi. Negli ultimi tempi erano, non da parte nostra, cambiati stimoli, motivazioni e visioni. E soprattutto c’era una comunicazione distaccata, con poca passione e poca voglia di condividere. Nel rispetto di quel che si era fatto negli anni precedenti Lele ha chiesto una riunione chiarificatrice. Dove, al termine, l’unica cosa chiara era quella che stavamo vivendo, cioè poca voglia di proseguire nel percorso. Nonostante tutto, abbiamo cercato di essere sempre collaborativi, stimolando un percorso che rendesse la BoboTv sempre più vicina alla gente. In sostanza, noi chiedevamo informazioni e stimoli per nuovi progetti. In cambio, abbiamo avuto risposte indirette attraverso la nostra manager e poi dirette, con modi non rispettosi, in cui ci è stata data dimostrazione della totale difformità di intenti, della chiara differenza di visione”. Questo il comunicato integrale diffuso da Daniele Adani, Nicola Ventola e Antonio Cassano dopo l’addio burrascoso alla BoboTV di Christian Vieri. “A questo punto per noi era impossibile proseguire, tanto che ci siamo fermati alcuni giorni in modo tale da chiarire tutti assieme. Necessitavamo insomma di una risposta rassicurante sul futuro. Invece i passaggi successivi sono stati dei veloci ringraziamenti sulla nostra collaborazione, siamo diventati improvvisamente dei collaboratori, in dirette in cui abbiamo appreso che sarebbero nati nuovi format, abbiamo quindi sentito che era giusto cambiare e per finire, constatato un fulmineo accordo con la radio della Lega Serie A. Nell’attesa di quel confronto tra i quattro membri del gruppo, non uno o cinque, è stato ucciso e sepolto lo spirito con cui è nata la BoboTv. Lo spogliatoio dovrebbe rimanere sacro e protetto, difeso e onorato, almeno avrebbe dovuto. Niente è irreversibile, ma le persone non vanno prese in giro”.Â
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