Il Comitato per la Palestina di Udine, che si è accampato nell’Università di Udine per chiedere una presa di posizione chiara sul conflitto israelo-palestinese, ha commentato la scelta del Comune di non concedere il patrocinio alla partita di calcio tra Italia e Israele. “Sosteniamo la decisione presa dal Comune di Udine, rivendicando inoltre la necessità di un boicottaggio sportivo più ampio, che coinvolga lo stato di Israele, colpevole non solo dell’uccisione di almeno 40mila civili nella striscia di Gaza, ma di vere e proprie politiche di apartheid all’interno dei suoi confini – si legge in una nota – Più volte la comunità sportiva e internazionale hanno preso posizione contro le sistematiche violazioni dei diritti umani. Quanto successo nei confronti della Russia, esclusa dalle olimpiadi dalla Fifa, dalla Uefa, Wimbledon e tante altre competizioni sportive non può che essere un esempio da seguire, in solidarietà non solo alle popolazioni vittime di queste politiche, ma a tutti gli oppositori interni che si oppongono con i propri corpi e il proprio agire alle aggressioni militari perpetrate“.