Calcio

Collina sulla moviola: “Non illudiamoci che possa risolvere tutto”

Pierluigi Collina - Foto Олег Дубина

Une decisione storica, un cambiamento epocale per il calcio che, come già fanno altri sport, si avvarrà della moviola in campo. Gli arbitri potranno così valutare, con l’ausilio delle immagini tv, la decisione migliore da prendere. Se oggi fossi un arbitro sarei frustrato ad essere valutato in base a immagini che io non ho e non per la mia bravura. Poi credo che prima di valutare occorra sempre sperimentare ed è questo che l’Ifab ha deciso di fare” dichiara Pierluigi Collina, ex numero uno al mondo degli arbitri e in uno dei panel tecnici che assistono il Board.

L’arbitro sarà chiamato ad interagire con il video e con i suoi assistenti che potranno richiamare l’attenzione del fischietto. Su una cosa Collina, però, non transige. “L’ideale è che decida sempre l’arbitro, anche per legittimazione. Però l’assistente servirà sempre, anche per far notare situazioni sfuggite all’occhio umano. L’obiettivo è che si rispetti il principio ispiratore: la fluidità del gioco. Il rugby si è accorto che la tecnologia è invasiva e forse farà un passo indietro”. Una panacea per il calcio, che però non risolve tutti i mali. C’è il rischio che dal video non arrivi sempre la risposta definitiva. Molte decisioni sono frutto dell’interpretazione soggettiva: l’intensità di una spinta o la punibilità di un fallo di mano possono essere diverse in campo o in tv. Meglio non illudersi che risolva tutto” commenta ai microfoni della Gazzetta dello Sport l’ex arbitro.

Un passo in avanti importante, ma altri cambiamenti sono in programma. “E’ da rivedere anche il fuorigioco: oggi il compito degli assistenti è al limite dell’umano. Comparare la punta di un piede con la testa, su piani diversi, con pochi centimetri di differenza, è quasi impossibile. E poi il fallo di mano: il calcio è sport di movimento, stabilire cosa sia naturale e no non è facile”.

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