L’ex commissario tecnico della Cina, Li Tie, dovrà scontare ben 20 anni di carcere per corruzione, come riportano i media locali. Come da lui stesso ammesso davanti ai giudici, il 47enne allenatore fra il 2019 e il 2021 per manipolare convocazioni, risultati e contratti, aveva intascato complessivamente circa 7 milioni di dollari in tangenti. Inoltre, a sua volta, aveva pagato per ottenere l’incarico alla guida della Nazionale del suo Paese. Li Tie – che era subentrato nel ruolo di ct dopo le dimissioni di Marcello Lippi – si sarebbe reso colpevole di corruzione anche durante gli incarichi svolti a livello di club fra il 2015 e il 2019. L’indagine sull’ex ct rientra nella vasta operazione anti-corruzione sul calcio lanciata a fine 2022 e che ha portato, fra le altre cose, alla condanna all’ergastolo dell’ex presidente della Federazione cinese, Chen Xuyuan.
“Mi dispiace molto. Avrei dovuto tenere la testa sulle spalle e seguire la strada giusta. C’erano alcune cose che all’epoca erano pratiche comuni nel calcio”. Così si era espresso pochi mesi fa Li Tie, che da calciatore vanta anche un’esperienza in Premier League con la maglia dell’Everton. Le sue ammissioni erano contenute in un documentario sulla corruzione nel calcio in Cina trasmesso dalla tv nazionale, la Cctv. Il 46enne aveva iniziato con le corruzioni quando è diventato allenatore, guidando con vari incarichi importanti club come il Guangzhou Evergrande, l’Hebei, il China Fortune e il Wuhan Zall.