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“Sono caduto su un tappeto di erba sintetica, è stata una fortuna: i chirurghi mi hanno detto che quello ha attutito un po’ il colpo. Ho fatto una stupidaggine. Ho preso una scala allungabile per riparare una rete. Sono salito fino a circa sei metri, si sono sganciati i rampetti di acciaio che tenevano la scala. Mia moglie non voleva che salissi sulla scala, poi si è spaventata tanto”. Così Ciccio Graziani racconta a Domenica Live dell’incidente domestico a causa del quale ha rimediato la frattura di sei vertebre e la rottura di undici costole. “Sono caduto rannicchiato, tutto sulla parte sinistra. Mi sono fratturato sei vertebre, per fortuna tutte in modo lineare. Sembrava ci fosse la milza compromessa ma era solo un’emorragia interna – ha proseguito commosso l’ex calciatore parlando delle 48 ore in terapia intensiva – Si è formata una sacca di sangue che cominciava a incidere un po’ sul polmone e sulla respirazione. Avevo sempre l’ossigeno per aiutarmi a respirare. Poi mi hanno proposto l’operazione. Avevo paura soprattutto delle emorragie interne. Le prime 48 ore in terapia intensiva sono state toste, pensavo di essere in pericolo di vita, ti prendono tutte le paure del mondo, in quei momenti, pensi alla vita, alla famiglia, alle persone alle quali vuoi bene. Senza l’aiuto di Dio… avrà detto ad un angelo custode di aiutarmi, mi sarei tritato tutto. Fortunatamente, tutti i danni sono risolvibili. Sono stato fortunato, molto di più: miracolato“.
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