Danny Makkelie è l’arbitro scelto per dirigere la delicatissima Italia-Croazia, partita da dentro o fuori per entrambe a Euro 2024. Il fischietto olandese, nato nel 1983 e dunque quarantunenne, è tra i più esperti e quotati a livello Uefa, anche se non ha ancora mai diretto la finale di Champions. Nel suo palmares, però, la direzione della finale di Europa League tra Siviglia e Inter nel 2020 e nella prossima stagione è indiscutibilmente il favorito numero uno per arbitrare la finale del torneo più prestigioso. Agli Europei di quest’anno ha diretto già Germania-Ungheria, non senza polemiche: il gol dell’1-0 di Musiala nasce da un possibile fallo di Gundogan non considerato tale dall’arbitro e dal suo Var.
PRECEDENTI OK CON L’ITALIA
Tra i più apprezzati in Olanda, tanto da diventare internazionale già nel 2011, l’arbitro Makkelie nella vita di tutti i giorni è un poliziotto, per la precisione ispettore. La sua professione non tradisce l’atteggiamento in campo: è uno dei fischietti più severi e intransigenti e raramente impronta al dialogo le sue direzioni di gara. Con la Nazionale, va detto, i precedenti sono positivi: due vittorie e un pareggio nelle tre partite degli azzurri dirette in carriera. Una di queste, l’esordio tra Italia e Turchia a Euro 2020, dove appunto ha arbitrato la partita inaugurale (non senza un paio di errori nascosti dal risultato nettamente a favore dell’Italia) e anche una semifinale. Ha arbitrato anche Italia-Macedonia 3-2 e Portogallo-Italia 0-0.
IL GOL FANTASMA DI RONALDO
Legato al Portogallo uno degli errori più gravi della carriera di Makkelie e in assoluto per la classe arbitrale europea: nel 2021, nella sfida tra i lusitani e la Serbia, non vide un gol nettamente regolare di Cristiano Ronaldo e non convalidò quello che divenne uno dei gol fantasma più clamorosi di sempre, tanto da costringere l’associazione arbitri olandese e lo stesso arbitro a scusarsi pubblicamente per la grave svista.
IL CASO BLATTER E IL PRESTITO DA UN MEMBRO UEFA
Nel 2014, va ricordato, Makkelie è finito al centro di un’indagine con tanto di multa da parte della federcalcio oranje perché delle telecamere lo inquadrarono mentre rideva di una caduta da un palco da parte di Sepp Blatter, all’epoca presidente della Fifa. Di peggio quanto accaduto tre anni dopo: la KNVB lo sanzionò con la sospensione per alcuni weekend per via di un prestito ricevuto dall’ex collega Jaap Uilenberg, all’epoca membro della commissione arbitri dell’UEFA. Il motivo ufficiale fu legato all’acquisto di una casa, ma essendo comunque illecito un prestito tra un membro della commissione arbitrale e un fischietto internazionale arrivò la sanzione.