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Se non è la partita del secolo, è solo perché c’è ancora un ritorno da giocare e perché quattro anni fa il Barcellona ha rimontato una sconfitta per 4-0. Ma quello che hanno messo in mostra Manchester City e Real Madrid all’Etihad Stadium nella prima semifinale di Champions League è stato il picco massimo della stagione. Non che la vigilia lasciasse immaginare qualcosa di diverso. Il City più affamato di sempre contro un Real trascinato dal Benzema più forte di tutti i tempi e sempre più da Pallone d’oro. Il copione è di quelli da film: il City gioca, domina il campo, ha sempre una linea di passaggio a disposizione, ma sbaglia molto. Il Madrid no, capitalizza quel che ha a disposizione, grazie al suo bomber, fenomeno generazionale che alla soglia dei 35 anni guarda da vicino il premio individuale più ambito. La partenza è di quelle letali, con due gol in 15′ per il City, ma di fronte c’è il Real Madrid, la squadra con la capacità più sorprendente di restare in partita anche nei momenti più difficili. E’ qualcosa che è scritto nel dna del club. La squadra di Guardiola parte fortissimo e al 2′ è già in vantaggio: Mahrez si accentra e con il sinistro pennella un cross per il taglio di De Bruyne che di testa in tuffo firma l’1-0. All’11’ arriva il raddoppio di Gabriel Jesus: cross di Foden, Alaba sbaglia, il brasiliano no.
A Benzema però basta un’occasione. Una sola. Cross di Mendy, per Benzema che taglia davanti a Zinchenko e in girata trova la rete alle spalle di Ederson. Nella ripresa inizia la serie di occasioni mancate. Prima c’è il palo di Mahrez, dopo aver superato Nacho con un tocco di fino, poi sul tap in Foden colpisce Carvajal sulla linea. Al 53′ però arriva il tris del City: cross dalla destra di Fernandinho, inserimento centrale di Foden che di testa supera Courtois per il 3-1. Il Real risponde di nuovo con un’azione individuale. Stavolta non Benzema, ma Vinicius che si libera di Fernandinho senza toccare il pallone, fa tutta la fascia come il Bale dei primi tempi e arriva alla conclusione da posizione defilata imitando quasi il celebre gol del gallese contro il Barcellona nella finale di Copa del Rey 2014. Al 74′ però c’è il poker della squadra di Guardiola: c’è il fallo al limite dell’area su De Bruyne, tutti si fermano, tranne arbitro e Bernardo Silva che col mancino fulmina Courtois. Mahrez va ad un passo dal quinto gol, con un diagonale che sfiora il secondo palo. Ecco la legge del gol sbagliato, gol subito. Punizione di Kroos, Laporte colpisce di testa e poi con il braccio e l’arbitro Kovács concede il rigore. Ad una partita già leggendaria manca solo un cucchiaio. Ci pensa il solito Karim Benzema, la palla sfiora quasi la traversa. Alla fine è 4-3 finale. Tutto aperto in vista del ritorno al Bernabeu. Ma il confronto tra Guardiola e Ancelotti, in attesa del verdetto, è già nella storia.
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