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#Todosamestalla è l’hashtag lanciato da Dani Parejo, capitano del Valencia, che con una lettera a “Super Deporte” ha criticato la scelta di giocare a porte chiuse il match contro l’Atalanta valevole per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League 2019/2020. “Sono il primo a essere preoccupato per questa crisi, il primo che non vuole che ci sia un solo contagio e men che meno una vittima – scrive Parejo -. Magari fosse solo un brutto sogno. Ma non lo è. Per questo sono il primo a indignarsi quando vedo le misure adottate senza coerenza. Non capisco come possa passeggiare per Valencia con migliaia di persone intorno alla celebrazione de Las Fallas, come posso andare a prendere un familiare in aeroporto dove arrivano centinaia di voli da tutto il mondo, come posso vedere in tv eventi sportivi, di solidarietà e o culturali dove migliaia di fan si riuniscono”.
“Tuttavia noi, Valencia CF, non possiamo giocare davanti al nostro pubblico la partita più importante della stagione – prosegue la lettera del capitano del Valencia -. Non ha senso. Non possiamo lasciare che gli interessi politici o economici abbiano la precedenza sulla salute della popolazione. Se è pericolosa la partita contro l’Atalanta, solo sono molto di più le grandi agglomerazioni che si vivono in questi giorni nelle vie per diversi motivi. Se è pericoloso ce la gente si riunisca al Mestalla allora lo è anche al Parco dei Principi, ad Anfield, alla Red Bull Arena, all’Etihad, al Camp Nou, all’Allianz di Torino e in quello di Monaco di Baviera”.
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