Gian Piero Gasperini al racconto dei contorni della sfida tra Valencia-Atalanta, ottavi di ritorno di Champions League. Il tecnico nerazzurro, ai microfoni del Guardian, ha espresso le sensazioni di quei giorni, prima dello stop totale del calcio: “Ci sembrava di essere in un Paese lacerato dalla guerra – ha rivelato -. È successo tutto così in fretta: pochi giorni prima non si pensava che sarebbe accaduto. Ricordo che, quando siamo arrivati a Valencia, abbiamo trovato una città piena di gente che festeggiava per strada o fuori dallo stadio, mentre a Bergamo c’erano i primi segnali che la situazione era critica. Quando siamo tornati a casa, ci siamo resi conto di quanto fosse cambiata la città in soli due giorni. Siamo passati dall’euforia alla paura nell’arco di 48 ore”.
“Gli ultimi due mesi sono stati qualcosa di straordinario, inspiegabile con le parole – ha proseguito Gasperini nella sua testimonianza -. Bergamo è stata al centro di questo terribile coronavirus. La pandemia ha colpito profondamente la nostra città e ha causato tanti morti. Non dimenticherò mai, per il resto della mia vita, le sirene delle ambulanze nel centro di Bergamo”.