Sei anni fa Oliver Ruhnert prese parte ad un colloquio di lavoro con l’Union Berlin in qualità di scout. Aveva anche offerte dalla Cina e dal Wolfsburg, ma lui accettò l’incarico del club di Berlino, scalando gerarchie in un solo anno e diventando di fatto il direttore dell’intera area sportiva del club. La sua prima decisione fu quella di assumere come allenatore Urs Fischer, tecnico svizzero che in due anni aveva vinto due titoli nazionali col Basilea, dopo aver portato il Thun in Europa League. Tempo un anno e il tandem Ruhnert-Fischer conduce l’Union Berlin verso la sua prima, storica promozione in Bundesliga. Cinque anni dopo il club si trova a giocare la Champions League contro Real Madrid e Napoli. È questa la premessa necessaria per leggere il momento attuale dell’Union. La squadra tedesca non vince dallo scorso 26 agosto e viene da otto sconfitte consecutive in tutte le competizioni. Eppure, nessuno dei due tesserati è stato messo in discussione. Normale quando si scrive la storia con il lavoro e la forza delle idee. L’esonero o le dimissioni non sono una possibilità, ma una scossa sul piano del gioco, quella sì, se la aspettano tutti. L’Union è quartultimo in Bundesliga ed è ultimo, con due sconfitte su due, nel girone di Champions League. Adesso l’avversario è il Napoli campione d’Italia e l’Union si affida ai suoi uomini più carismatici.
In estate sono infatti arrivati calciatori esperti e maturi. Su tutti Leonardo Bonucci, ma anche Robin Gosens, Lucas Tousart, Kevin Volland (ai box). Proprio i nuovi acquisti fin qui non hanno rispettato le aspettative, ma la stagione è lunga e c’è tempo per invertire la rotta. Quel che non sembra più funzionare è la difesa (7 gol subiti nelle ultime due sfide), dopo che nella scorsa stagione la retroguardia giallorossa incassò solamente 38 gol (miglior dato al pari del Bayern Monaco campione). L’Union ricerca quella solidità perduta e potrà farlo davanti al suo pubblico. Attesi 70.000 spettatori in uno degli ambienti più caldi al mondo, che per troppo tempo ha vissuto le serie inferiori. Il coro che Kvaratskhelia e compagni ascolteranno nei novanta minuti a Berlino sarà “Always look on the bright side of life”, cioè “Guarda sempre il lato positivo della vita”, tratto da un brano dei Monty Python. All’Olympiastadion lo cantano in continuazione, da anni, nelle serie inferiori, nei big match e ora in Champions. Quando si gioca la massima competizione europea dopo 100 anni complicati tra retrocessioni e fallimenti, è più facile tradurre la gratitudine in un supporto continuo.