Ultimi novanta minuti della fase del maxi girone in Champions League e mercoledì sera si giocheranno diciotto partite tutte in contemporanea. Una serata storica dovuta al cambio di format del massimo torneo continentale per club, che ha cambiato pelle e che deve forse essere del tutto metabolizzato dai tifosi, visto che si è passati dai canonici otto gironi da quattro squadre a una maxi classifica da 36 squadre con le prime otto (ottime speranze per Inter e Milan, spera anche l’Atalanta) già agli ottavi e le successive sedici formazioni (c’è la Juventus) ai playoff, con le ultime dodici, infine, eliminate (e purtroppo il Bologna sa già di esserlo) e senza poter scivolare in Europa.
A rivendicare la bontà del cambio di format è la stessa Uefa, che in un comunicato ufficiale ricorda come mercoledì sera, nell’ultima giornata del 29 gennaio, soltanto due partite su diciotto risulteranno ininfluenti ai fini della classifica: “L’attesa che circonda ogni partita e il fatto che la posta in gioco sia ancora molto alta indicano che il nuovo format della Champions League sta colpendo decisamente il bersaglio. Il 29 gennaio alle 21, quando tutte e 18 le partite inizieranno in contemporanea, 27 delle 36 squadre avranno ancora qualcosa per cui giocare, come un piazzamento tra le prime otto, un posto agli spareggi per la fase a eliminazione diretta o la salvezza dall’eliminazione. Solo due partite non influenzeranno la qualificazione. Inoltre, alcune squadre proveranno a migliorare la loro posizione in classifica per evitare le teste di serie nel cammino verso la finale, agli spareggi e oltre. Ogni partita avrà effetti sull’altra e può fare la differenza. Senza dubbio c’è un incentivo a lottare fino alla fine, perché chi finisce tra le prime otto evita gli spareggi per la fase eliminazione diretta e gioca in casa al ritorno degli ottavi”.
Algoritmi, combinazioni, calcoli quasi metafisici hanno accompagnato dei mesi intensi, con la fase del girone, quella senza eliminazione diretta, che si è protratta per la prima volta oltre le festività natalizie. E a fine gennaio viene messa la parola fine sul discorso legato alle qualificazioni: “Il nuovo format era in preparazione da sei anni e ha richiesto modelli matematici, algoritmi e una pianificazione dettagliata per essere il più divertente possibile. Ma malgrado tutta la preparazione e migliaia di simulazioni, alla fine il suo successo doveva essere decretato sul campo. Mentre la fase campionato si avvicina alla fine, è chiaro che i cambiamenti visti finora hanno concretizzato il nostro impegno a offrire una maggiore eguaglianza e una più ricca varietà di avversari, una competizione più dinamica, un maggiore equilibrio, imprevedibilità e partite interessanti dal punto di vista sportivo, oltre a un maggio numero di sfide tra top club”.
L’UEFA FESTEGGIA ALCUNI DATI
Il nuovo format ha anche riservato alcune sorprese, visto che solo tre delle nove teste di serie al sorteggio di agosto sono attualmente tra le prime otto, e c’è invece chi è in enorme difficoltà , come per esempio il Manchester City che se finisse oggi il maxi girone sarebbe fuori da tutto e che per sperare di qualificarsi agli spareggi in extremis deve necessariamente vincere: “In vista dell’ultima tornata di incontri, solo tre delle nove teste di serie al sorteggio di agosto a Montecarlo (Liverpool, Barcellona e Inter) sono tra le prime otto in classifica, a testimonianza della fluidità del nuovo format. Tre squadre di quarta fascia (Aston Villa, Monaco e Brest) sono già sicure di andare alla fase a eliminazione diretta e rimangono a un passo dalle prime otto”.
Nel comunicato stampa diffuso oggi, l’Uefa esalta anche gli ascolti tv, con le emittenti che hanno sicuramente gradito questo incremento delle partite, con tanti big match da proporre e un cammino più lungo per le formazioni impegnate: “Il pubblico televisivo è rimasto sempre numeroso per ogni partita, perché la volatilità della classifica e l’importanza di ogni gol ha tenuto gli spettatori incollati allo schermo fino al triplice fischio. Chi avrebbe mai pensato che, a una partita dalla fine, al Manchester City sarebbe servita assolutamente una vittoria in casa contro il Bruges per arrivare tra le prime 24 e accedere agli spareggi per la fase a eliminazione diretta? O che il Real Madrid, attualmente 16°, avrebbero dovuto lottare per piazzarsi tra le prime otto? Mentre i grandi nomi vacillavano, le squadre meno blasonate facevano notizia. Il Brest, ad esempio, ha una spettacolare stagione d’esordio e si è già garantito un posto agli spareggi. Questo suggerisce che il nuovo format offre più sorprese, incontri più vari e sfide contro avversarie della stessa fascia che danno più possibilità di fare punti. Nella vecchia fase a gironi, in cui le squadre si affrontavano due volte, c’erano 48 partite diverse; con la nuova fase campionato a 36 squadre, ogni club gioca sempre contro un’avversaria diversa, per un totale di 144 partite uniche”.
Altri dati vengono incontro all’analisi della governance che guida il calcio europeo, tra cui quello dei gol segnati in questa edizione e, soprattutto, quello legato alla riduzione del divario di coefficiente delle rivali che una singola formazione ha affrontato in questo maxi girone da otto partite: “C’è stato anche un aumento dei gol a partita. Fino a questa stagione, l’edizione della Champions League con la media gol più alta è stata la 2019/20, con 3,2 gol a partita. Prima dell’ottava giornata, la media di questa stagione è 3,22. Nella stagione 2022/23, ad esempio, il Viktoria Plzen ha lottato contro Bayern, Inter e Barcellona nel girone ma è uscito con sei sconfitte: il coefficiente medio dei suoi avversari era superiore di 53,5 punti rispetto alla squadra con il calendario più semplice, il Chelsea. In questa stagione, il più grande divario medio di coefficiente tra tutte le avversarie affrontate da ogni squadra nella fase campionato è stato di soli 19 punti. In questo modo c’è stato un mix molto più uniforme di squadre di fascia diversa in classifica. Dopo sei giornate, i club di quarta fascia hanno aumentato mediamente il punteggio in classifica di due punti rispetto all’ultima giornata della scorsa fase a gironi”.