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Sono le due grandi novità del ventunesimo secolo, le due ‘nuove’ big che hanno saputo vincere e affacciarsi all’Olimpo del calcio europeo con fame e voglia di stupire, sfruttando il vuoto lasciato dal declino di vecchie nobili decadute. Il Siviglia, dopo aver dominato sei delle ultime sedici edizioni (record) della Coppa Uefa/Europa League, vuole imporsi anche in Champions League con un Papu Gomez in più. Il Borussia Dortmund guidato dal traghettatore Terzic cerca la reazione dopo la recente crisi di risultati che è tornata ad affacciarsi in una stagione tormentata. Al Sánchez Pizjuán l’andata degli ottavi di finale offre il confronto tra due squadre dai morali radicalmente opposti. La quarta forza del campionato in Liga contro la sesta della Bundesliga. Quarantacinque punti contro i trentatré dei gialloneri. Ma soprattutto nove vittorie consecutive contro un solo successo nelle ultime cinque apparizioni.
Come se non bastasse, nell’andata degli ottavi di finale Terzic dovrà fare a meno di T. Hazard, Piszczek, Witsel, Zagadou e Schmelzer. Problemi su problemi per il tecnico che a fine anno sarà sostituito da Marco Rose, già annunciato a metà stagione. Miracoli di un calcio tedesco che sa ragionare in altri termini. “Quando le cose non vanno bene devi restare unito, il mio Borussia Dortmund è come una famiglia. Dobbiamo andare tutti nella stessa direzione e sfruttare l’esperienza dei nostri leader“, ha detto Terzic. Leader non per forza dal punto di vista anagrafico. La qualificazione è probabilmente nelle mani di Erling Haaland come in quelle di Sancho, vale a dire gli autori dei due gol nel pareggio contro l’Hoffenheim. Spetterà a loro provare a segnare la continuità del tabù Siviglia che complessivamente ha perso tre dei quattro ottavi di finale di Champions League, rispettivamente contro Fenerbahçe (2008), CSKA Mosca (2010) e Leicester City (2017).
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