[the_ad id=”445341″]
Stagione 1999/2000. Mentre Stefano Pioli allenava gli allievi nazionali del Bologna, il Milan incrociava in Champions League un Chelsea capace di collezionare solo due punti nelle prime due gare. Di lì ad un mese i blues avrebbero chiuso il girone al primo posto e i rossoneri all’ultimo. Oggi il Chelsea ha addirittura un punto in meno di quella stagione e ha fatto registrare la sua peggior partenza nel massimo torneo. Alla vigilia di Chelsea-Milan, però, la legge dei precedenti è l’ultima preoccupazione di Stefano Pioli. Tante le assenze: Calabria (problema alla coscia), Kjær (coscia) Florenzi (coscia), Maignan (polpaccio), Saelemaekers (ginocchio), Theo Hernández (coscia), Ibrahimović (ginocchio). Non è al meglio Messias, è recuperato ma senza minuti nelle gambe Origi. Un Milan incerottato fa visita a Stamford Bridge. Graham Potter è riuscito solo a pareggiare 1-1 contro il Salisburgo e ha bisogno di una svolta immediata per continuare a sperare negli ottavi. Stefano Pioli si affida a Charles De Ketelaere, padrone della trequarti sulla carta ma ancora senza gol nei numeri. Tra i grandi nomi del mercato estivo, l’ex Club Brugge è quello che più ha incontrato difficoltà ad imporsi. Raramente il fantasista scende sotto il 6 in pagella, ma Pioli e i tifosi vogliono di più.
Troppo timido, ma nel vivo del gioco, De Ketelaere ha toccato nove palloni nell’area di rigore (più di tutti) nel match contro l’Empoli e ha concluso con successo undici passaggi nell’ultimo quarto di campo, meno solo di Tonali e Leao. Senza Messias e Saelemaekers, difficilmente De Ketelaere agirà sulla destra. La posizione di esterno è una veste che ha indossato in Belgio nelle ultime due stagioni, ma Pioli per ora non arretra. Toccherà quindi a Krunic, uomo di sacrificio chiamato a controllare Cucurella. A completare il reparto offensivo due stelle: il sogno dei blues, Rafa Leao e l’ex di turno Giroud. Poi Bennacer a centrocampo e al suo fianco Sandro Tonali, un altro che come De Ketelaere ha faticato al primo anno. Il precedente dell’ex Brescia deve servire alla piazza per avere più pazienza. Nell’emergenza, però, serve l’impatto dei leader tecnici e dei veterani. Charles De Ketelaere, forte di 18 presenze in Champions League (meno solo di Giroud nel probabile 11), può essere entrambe le cose. Pioli aspetta il salto di qualità, forse più sul piano della personalità che sulle vicende di campo.
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]