Francesco Totti si è presentato ai microfoni di Sky Sport per commentare il sorteggio degli ottavi di Champions League che ha messo sul cammino della Roma il Porto, oggettivamente la squadra più debole possibile tra le sei candidate a sfidare i giallorossi: “Siamo stati abbastanza fortunati vedendo le altre squadre, però non dobbiamo certo sottovalutare il Porto che è una squadra forte, prima in classifica in Portogallo e che ha fatto bene nel suo girone. Dobbiamo rispettarli. Da qui a febbraio ci sono due mesi di tempo per ritornare a essere la vera Roma, cercheremo di arrivare a febbraio al top. Penso che la continuità e i risultati possono dare fiducia. E’ un momento di difficoltà dal quale uscire fuori tutti assieme: compattiamoci”.
Il dirigente giallorosso viene invitato poi a parlare dell’allenatore e del momento negativo della squadra: “Di Francesco oggi è l’allenatore della Roma e cercheremo di arrivare dove siamo arrivati lo scorso anno. Non sarà semplice fare bene in Champions come nella scorsa stagione, importante recuperare punti in campionato. Possiamo ribaltare però tutto quello che abbiamo fatto fin qui di male. Noi diamo tutto l’appoggio possibile al mister, lui deve trovare la chiave per tirare fuori questa squadra da questa situazione. Ci sono passato quasi ogni anno in queste situazioni, è normale che ieri qualche giocatore avesse paura di giocare di fare un passaggio facile. Avevi tutto contro ieri, solo un risultato cioè la vittoria. I tre punti sono stati l’unica cosa positiva, ed era quel che contava. Adesso affrontiamo la Juventus e cercheremo di fare una settimana serena”.
Infine un pensiero all’allenatore dei lusitani Sergio Conceicao, rivale in tanti derby quando vestiva la maglia della Lazio: “L’allenatore del Porto Conseicao mi ricorda tanti derby della Capitale, alcuni vinti e alcuni persi. Ricordo tutto con piacere perché all’epoca ero calciatore. Sta facendo bene coi lusitani, spero possa fare grandi cose da marzo in poi in patria, ma non contro di noi in Champions. La mia carriera da dirigente? E’ un percorso lungo, man mano che vado avanti sto capendo alcune cose che da calciatore non potevo capire. Mi sto adattando pian piano al ruolo”.