Salah, Salah, Mane, Firmino, Firmino, Dzeko, Perotti: Liverpool-Roma finisce 5-2. Ottanta minuti da incubo per i giallorossi che nei primi venti minuti hanno tenuto testa al ritmo indiavolato dei ragazzi di Klopp. Poi non c’è stata più partita: i “Reds” hanno passeggiato sui resti di una Roma colpita al mento ripetutamente e che non è riuscita a trovare una reazione adeguata. Almeno sino all’80’ quando Di Francesco ha cambiato modulo e i giallorossi hanno segnato due gol e sono andati vicini anche a segnare il terzo.
Di Francesco si presenta con la difesa a tre cercando di arginare la velocità degli attaccanti di Klopp. Ma la difesa a centrocampo non ha aiutato Manolas e compagni che sono andati in grandissima difficoltà a campo aperto contro le folate di Manè e Salah. La partita si è sbloccata con una perla dell’ex: Salah toglie le ragnatele dall’incrocio e stappa la partita. Da quel momento in poi c’è una sola squadra in campo: i giallorossi diventano passivi ma sempre con lo stesso atteggiamento tattico. Addizione letale, il risultato è infatti uguale ad un suicidio sportivo. I centrocampisti di Klopp si inseriscono da tutte le parti, Strootman e De Rossi non riescono a dare ordine davanti alla difesa e il rosso che domina è solo quello di Liverpool. Poi entrano Perotti e Gonalons, esce Juan Jesus e la Roma si mette a quattro. Da quel momento i padroni di casa si spengono e prendono due gol, la Roma preme ma non riesce ad accorciare ulteriormente il passivo.
Il percorso europeo della Roma è comunque straordinario: nessuno avrebbe sperato di rimontare tre gol al Barcellona e di accedere alle semifinali. Adesso serve un’altra impresa del genere, un altro 3-0 per volare in finale. Di certo gli ultimi quindici minuti hanno restituito un minimo di senso al match che si disputerà tra otto giorni all’Olimpico. Quando anche Di Francesco avrà fatto tesoro dell’approccio tattico alla partita sbagliato.