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Rigore Giroud in Napoli-Milan, cosa dice realmente il regolamento IFAB: andava ripetuto

Olivier Giroud Milan
Olivier Giroud - Foto LiveMedia/Danilo Gemito

Fa ancora discutere il rigore di Giroud in Napoli-Milan, calciato male dal francese e neutralizzato da Meret, ma col dubbio che questo andasse ripetuto per invasione preventiva da parte di Juan Jesus, che si fionda sul pallone respinto e lo manda lontano. Dubbio che a un’attenta analisi del regolamento e delle disposizioni successive dell’Ifab diventa una certezza assoluta, anche se diversi opinionisti ed ex arbitri televisivi si sono subito affrettati a bollare come corretta la decisione di non ripetere il tiro dagli undici metri, appellandosi alla posizione di una gamba del difensore azzurro che, pur essendo dentro l’area prima del momento in cui il pallone è stato colpito dal bomber francese, non poggiava sul terreno. Una regola che però non esiste.

Il rigore, dunque, andava ripetuto. Regolamento IFAB alla mano, con traduzione italiana nel sito della FIGC, ovviamente, che smentisce chi ha parlato di un rigore correttamente non ripetuto, citando un’ipotetica disposizione Var. Ma facciamo ordine. E’ evidente che Juan Jesus sia con il corpo e dunque con la sua proiezione sul terreno all’interno dell’area di rigore, ed è proprio questa la discriminante. Il regolamento, infatti, cita quattro fattispecie che possono portare alla ripetizione del rigore per una scorrettezza dei compagni del portiere, vale a dire quando almeno una di queste disposizioni non viene rispettata: il difendente deve trovarsi ad almeno 9.15 metri dal dischetto, dietro il dischetto, dentro al campo, fuori dall’area di rigore. Due di queste disposizioni sono violate: Juan Jesus in quella posizione non si trova più a una distanza di 9.15 metri, in più non è fuori dall’area di rigore.

In molti (e stupisce si tratti di ex arbitri), però, hanno fatto notare come la gamba di Juan Jesus fosse all’interno dell’area ma solo in sospensione, mentre l’altra al di fuori dell’area, facendo però confusione. La disposizione IFAB alla quale si appellano, infatti, parla di entrambi i piedi fuori dall’area di rigore ed eventualmente la proiezione del corpo all’interno: in quel caso corretto non far ripetere il rigore. Ma, IFAB alla mano, anche con dei tweet utilizzati come FAQ e dei disegni esplicativi, viene chiarito che se una delle due gambe è all’interno dell’area di rigore, vale la proiezione in campo, e dunque bisogna individuare dove si troverebbe il piede tracciando una linea retta. L’IFAB ribadisce nel protocollo Var valido dal 2020-2021 che la tecnologia deve intervenire se i piedi sono oltre la linea di rigore, solo in quel caso si concretizza un’invasione e non col corpo. E’ vero che viene esplicitamente scritto “ogni parte del corpo del giocatore che si trova sul terreno di gioco”,  ma la stessa IFAB, come mostrato nel tweet allegato e fornito da un utente Twitter, ricorda come l’arbitro (e dunque il Var al monitor) debba giudicare dove si sarebbe trovato il piede qualora poggiasse sul terreno di gioco. Cosa che il Var non ha fatto, non aiutando Marciniak nella ripetizione del rigore.

https://twitter.com/Alientoine20/status/1648467913542881282?s=20

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