Le statistiche aiutano ad analizzare un match ma non bastano per alzare le coppe. L’esperienza invece aiuta eccome. Il Real Madrid vince la quindicesima Champions League della sua storia in diciotto finali e lo fa per 2-0 in finale contro il Borussia Dortmund, che a Wembley aveva già perso nel 2013 contro il Bayern. Carlo Ancelotti batte Edin Terzic, ma l’allenatore tedesco può dire di averlo seriamente messo in difficoltà soprattutto in un primo tempo caratterizzato da un vero e proprio dominio dei tedeschi. Un palo colpito, otto tiri totali contro i due dei blancos. Sono i numeri della prima frazione di gioco, che vanno ad aggiungersi a quelli più complessivi: 2.10 di xG per il Borussia contro gli 1.24 del Real. Una beffa in più per il Dortmund che però è calato nella ripresa. E l’inversione di rotta si traduce nei numeri finali. Il Borussia ha calciato dodici volte, tre dei quali nello specchio, mentre il Real ha tentato la via della conclusione in tredici casi, impegnando Kobel in sei occasioni. Sorride al Real Madrid la voce sul possesso palla (54%) e sui passaggi riusciti (505 contro 355). Trentacinque i palloni recuperati dei Blancos, cinque in più di quelli del Borussia. Undici invece i falli commessi dai tedeschi, contro gli otto del Real. Alla fine però conta una sola cosa: la coppa è del Real, la quindicesima di una storia leggendaria.