Luka Modric lo ha ribadito dopo la sconfitta col Liverpool: “La Champions League si vince più avanti, non ora”. Il presente però impatta inevitabilmente anche sul futuro, specialmente nel caso del Real Madrid che, tra Coppa Intercontinentale (la finale il 18 dicembre) e l’obiettivo Mondiale per club a luglio, vorrebbe evitare volentieri il playoff del 31 gennaio. I Blancos hanno 6 punti e possono arrivare al massimo a 15, che difficilmente basteranno per un piazzamento tra le prime otto. Il momento è delicato e la trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, a pochi mesi dalla vittoria in Supercoppa Europea contro la Dea, si trascina dietro indizi evidenti. Il più eloquente riguarda Vinicius, che ha bruciato i tempi del suo recupero dall’infortunio muscolare di quasi dieci giorni per mettersi a disposizione di Carlo Ancelotti al Gewiss Stadium. Tra i rientranti, non al meglio, c’è anche Rodrygo, che però dovrebbe accomodarsi in panchina. Fuori invece Mendy, che lascerà il posto in difesa a Fran Garcia con Asencio al fianco di Rudiger e con Vasquez a completare il reparto. A centrocampo spazio a Tchouaméni, Valverde e Modric. Davanti il tridente fantasia: Bellingham, Mbappé e Vinicius. Fuori per infortunio Alaba (legamento crociato), Carvajal (legamento crociato), Éder Militão (legamento crociato), Camavinga (bicipite femorale), Mendy (problema muscolare). Sei addirittura i diffidati (Camavinga, VinÃcius Júnior, Endrick, Éder Militão, Modrić, Lucas Vázquez), a testimonianza di un momento delicato che si riflette anche sul piano disciplinare. D’altronde i numeri parlano chiaro: il Real Madrid ha perso due partite su due fuori casa in questa Champions League, senza segnare neanche un gol. I Blancos prima di quest’anno non avevano mai subìto tre ko (uno anche in casa col Milan) in una fase a gironi del vecchio format, figuriamoci quattro. Ed è dal 2000-01 che non subiscono tre sconfitte consecutive esterne nella competizione (Anderlecht, Galatasaray e Bayern in quel caso). Nel 2001 l’Atalanta chiuse al settimo posto in Serie A da neopromossa: sembrava quello il miracolo di una piazza che oggi osa sentirsi favorita contro i 15 volte campioni d’Europa.