Champions League

Real Madrid, Ancelotti: “Insopportabile quello che sta succedendo a Vinicius”

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti, Real Madrid - Foto PETTER ARVIDSON/Bildbyran/Sipa USA

Quello che sta succedendo a Vinicius è insopportabile. Capisco i fischi degli avversari… ma quello che subisce non è normale. Nessuno potrebbe sopportarlo, nemmeno io. Il suo gesto (ordinare a San Sebastián di stare zitto ) è del tutto normale, dopo tutto quello che sta succedendo. Una reazione ad un gesto molto brutto”, riflette Carlo Ancelotti, guida del Real Madrid, ai microfoni della conferenza stampa: “Puntare meno sui giovani e più su quello che succede negli stadi”. Poi una stoccata al calendario: “Se gli organi direttivi non iniziano a pensare che i giocatori si infortunano perché giocano troppo, abbiamo un problema”. Lo spirito della squadra prima del debutto stagionale in Champions: “Lo stesso di sempre. Quello che ci porta a questa competizione, dove questo club è protagonista da molto tempo… e continua ad esserlo. La Champions League è speciale per il Real Madrid. Cercheremo di competere fino alla fine, come sempre. Bellingham? Beh, come Tchouameni e Militao... che oggi non si sono allenati perché avevano bisogno di un altro giorno di recupero. Ritornano due giocatori importanti, anche se abbiamo la sfortuna di averne perso un altro (Brahim). Ma la squadra è abbastanza in forma per vincere domani, per iniziare bene questa nuova competizione”.

Ancelotti torna su Vinicius: “Il problema di Vinicius è la reazione a un’azione molto brutta. Una cosa che succede ed è successa tante volte contro di lui: insulti fin dall’inizio. Nessuno poteva sopportarlo, nemmeno io. Il gesto di mettersi la mano alla bocca è del tutto normale, dopo tutto quello che sta succedendo, quello che gli è successo in tutti questi anni, da quando sono arrivato, è qualcosa che non può essere tollerato. Posso capire i fischi dell’avversario, ma che siano da riscaldamento… Chi lo sopporta? Non è normale. Lo fanno perché è un pericolo sportivo e cercano di eliminarlo dal gioco”. Sul ruolo degli attaccanti: “L’ideale, segnare gol. Lascia che il centrocampo aiuti in attacco e in difesa. Che la difesa difenda… e che il portiere fermi. Questo sarebbe il mondo ideale. Ma ovviamente per avere una squadra compatta è importante il lavoro dell’attaccante. Se l’attaccante difende più del difensore c’è un problema. Se il portiere tocca più palloni del perno, c’è un altro problema. Al momento siamo abbastanza bravi, in questo senso. A livello difensivo possiamo fare meglio, ma abbiamo fatto abbastanza bene: in sei partite abbiamo subito solo un gol su azione e uno su calcio piazzato. Ci sono quattro reti inviolate. Non siamo così male“. Sul rivale della prossima partita, il Barcellona: “È una rivale che rispettiamo, come l’Atlético Madrid o il Villarreal, che stanno facendo bene. Abbiamo lo stesso rispetto per tutti. Per me, a livello personale, la Champions League è molto speciale. Non solo per il club. Ma come ho detto tante volte, non conta solo la competizione, ma la quotidianità: essere qui, parlare con i giocatori, preparare gli allenamenti e sopportare i problemi che si presentano. Mi considero molto paziente… perché ogni giorno c’è un problema e dobbiamo risolverlo. E molte volte non sono problemi, ma sciocchezze che noi consideriamo problemi. Come nella vita”. 

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