[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
L’ultima volta nel 2016, prima ancora nel 2014. Parliamo di una Champions League che ai quarti di finale non parla più italiano. Tutte fuori: prima l’Inter, poi la Juventus, infine Atalanta e Lazio che contro Real Madrid e Bayern Monaco erano indubbiamente quelle che potevano chiedere meno al torneo. Nell’aprile tempestato dal Covid, nel calcio degli stadi chiusi, dominano le inglesi (Manchester City, Liverpool e Chelsea) che pure potrebbero fare i conti dalla prossima stagione con una rivoluzione: Leicester e West Ham sono le mine vaganti in Champions League, reds e blues rischiano di restare fuori. Si parte da stasera, martedì 6 aprile. Manchester City contro Borussia Dortmund; Real Madrid-Liverpool. Erling Haaland, in attesa di sfogliare la margherita delle pretendenti, si prepara a sfidare un City che fa le prove generali del post Aguero con de Bruyne probabile falso nove. Dall’altra parte il norvegese, che nove lo è nei fatti e nei numeri in virtù dei ventuno gol in ventidue partite di Bundesliga. Ma Haaland a parte, il Borussia Dortmund di quest’anno sembra davvero poca cosa rispetto a quella squadra che qualche anno fa poteva legittimamente sperare di arrivare in fondo. Tanti giovani, qualche veterano e quella diffida che pende sulla testa di Haaland che ha il sapore di possibile colpo del ko in caso di giallo. Il Manchester City è uscita dai quarti di finale per tre anni consecutivi e vuole infrangere il tabù, il Borussia viene dal ko interno contro l’Eintracht che ha ridotto ulteriormente le chance di quarto posto.
Morale basso anche per il Liverpool che all’Estadio Di Stefano proverà a ribaltare il precedente sfavorevole della finale del 2018 contro il Real Madrid. Karius non c’è più, in compenso c’è un Alisson che sta vivendo la stagione più negativa della sua carriera. Terzo posto per i blancos, addirittura settimo per i reds reduci comunque da due vittorie consecutive con clean sheet che sembrano aver rinsaldato l’intesa tra i due centrali Phillips e Kabak. L’assenza di van Dijk da una parte e Sergio Ramos apre il filone dei grandi assenti. Le star che saranno costrette a saltare i quarti di finale sono tante, troppe. Il Borussia Dortmund deve fare a meno di Sancho, il Real sarà privo di Ramos e Hazard, il Liverpool di van Dijk mentre mercoledì non vedremo Kante (Chelsea), Verratti (Psg) e ovviamente il grande assente Lewandowski (Bayern Monaco). Persino, il Porto dovrà fare a meno dei due uomini decisivi contro la Juventus: Taremi e Sergio Oliveira. Poca Italia e tante stelle indisponibili. Ma la Champions resta la Champions.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]