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Guardiola contro Simeone. Ma anche Klopp dove tutto è partito. Il martedì di Champions League offre i primi piatti dell’andata dei quarti di finale: Manchester City contro Atletico e Benfica-Liverpool. E gli occhi sono tutti per il confronto tra due modi diversi di vedere e fare il calcio. Un confronto che nella storia si è visto solo tre volte: due vittorie Guardiola, una Simeone. Ora quarto e quinto capitolo con una semifinale che ha signifiato diverso. L’Atletico è terzo, di semifinali di Champions ne ha giocate tre negli ultimi otto anni e Simeone vuole allungare il suo ciclo alla guida dei colchoneros.
Discorso diverso per i Citizens che dopo la finale dello scorso anno, inseguono quella coppa che ancora sfugge a De Bruyne e compagni. Ruben Dias (infortunio) e Walker (squalificato) sono gli assenti per Guardiola che schiera Mahrez, Foden e uno tra Sterling e Grealish. “Sanno come non farti esprimere al meglio e hanno la grande qualità di renderti difficile imporre il tuo gioco“, dice Pep. Simeone dal canto suo dovrebbe lasciare in panchina Suarez, per far posto a Griezmann e Joao Felix. Il 22enne di Viseu sta vivendo il miglior momento dal suo arrivo in Spagna, con sei gol nelle ultime sei partite. Impossibile rinunciarci.
Ottobre 2015, un tedesco è seduto in un bar di Lisbona, squilla il telefono, è la dirigenza del Liverpool che deve sostituire Brendan Rodgers. Da quel momento Jurgen Klopp inizia uno dei cicli più memorabili della storia dei reds. E ora è pronto a tornare a Lisbona con una Champions League in bacheca e con tanta voglia di aggiungerne un’altra. Ma c’è il Benfica da superare. La squadra di Verissimo ha messo i bastoni tra le ruote all’Ajax, ha accettato di lasciare il possesso, sfruttando poi la prima occasione a disposizione.
Verissimo ostenta sicurezza: “Sarà una sfida difficile ma, come ho detto con l’Ajax, sarà 50/50″. Darwin Núñez, Gonçalo Ramos, Rafa Silva è un tridente da palcoscenici importanti, anche se non al livello di Salah, Jota e Mane. Toccherà ad Otamendi e Vertonghen, l’usato sicuro, fermare il terribile trio dei reds. Con Antony, Haller e Tadic missione compiuta, ora però si alza l’asticella.
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