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La Champions League è da sempre considerata una dei palcoscenici più importanti per i calciatori. Soprattutto per i giovani talenti che possono così misurarsi con le stelle del calcio mondiale e crescere. E quando si parla di stelle non si può che pensare al Real Madrid, la squadra più titolata di sempre che può contare su uno degli astri nascenti più promettenti di sempre.
Vinicius Junior
La storia del calciatore portoghese parte da lontano, dalle giovanili del Flamengo dove brucia le tappe. Anche la Seleçao ha avuto modo di apprezzare le qualità del classe 2000, che con la maglia del Brasile ha già vinto un Campionato sudamericano U17 nel 2017. Venendo eletto miglior giocatore del torneo. E con il premio di miglior marcatore in tasca (7 gol in 8 partite). Per spiegare che tipo di giocatore sia Vinicius, e anche per spiegare perché il Real Madrid abbia deciso di investire 45 milioni per un (allora) diciassettenne, possono bastare un paio di azioni che lo collocano tra i talenti più interessanti degli ultimi anni.
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Il 14 marzo del 2018 il Flamengo affronta l’Emelec in Copa Libertadores. Il risultato è di 1-0, la sua squadra è sotto e allora Vinicius schiaccia play, in sottofondo parte Little Green Bag, inforca i Ray Ban da Iena e sbrana quello che resta della difesa avversaria. Un morso dopo l’altro, affamato di campo. Dribbling fuori categoria e gol fin troppo facile. Oggi Vinicius è uno dei punti forza del Real Madrid di Zinedine Zidane che grazie alle sue giocate, come possiamo vedere con gli esperti di scommesse sportive NetBet, punta a vincere nuovamente la Champions League.
Jadon Sancho
Passiamo ad un altro club che ha sempre sfornato talenti. Tra i più brillanti di questo decennio c’è senza dubbio Jadon Sancho. Jadon Sancho è estro, è sfrontatezza, è coraggio. Lo stesso coraggio che dimostrò un caldo pomeriggio d’agosto quando decise di lasciare una squadra di campioni come il Manchester City per affrontare, a 17 anni, il grande salto in una nazione e in un squadra tutta nuova. “È la scelta giusta per la mia carriera” ripeteva Sancho all’ex tecnico Guardiola ogni volta che lo spagnolo cercava di convincerlo a restare in Inghilterra.
Non c’è stato nulla da fare. Voleva andare via, si sentiva già un piccolo grande uomo. L’attaccante del Borussia Dortmund è un gioiello grezzo che nel giro di un anno e mezzo è diventato un calciatore che tutti desiderano. Capace di spaccare le partite da solo come succede solo ai talenti veri. Il suo arrivo in Bundesliga è passato troppo inosservato, nonostante sia stato presentato dal DS Zorc come il nuovo Dembélé, appena ceduto al Barcellona. Il suo acquisto rappresenta in pieno la filosofia del club giallonero, capace di pescare i migliori talenti in giro per l’Europa direttamente dal settore giovanile. “Vuoi giocare e diventare un campione? Vieni da noi”. E pensare che per averlo sono bastati “appena” 8 milioni di euro. Adesso, forse, non ne basterebbero 120 per portarlo via dalla Westfalia.
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Bruno Fernandes
Questa volta ci spostiamo in Inghilterra, precisamente al Manchester United dove gioca Bruno Fernandes. Quando nell’estate del 2017 Bruno Fernandes, dopo i tre anni passati all’Udinese, veniva ceduto dalla Sampdoria allo Sporting Lisbona nessuno avrebbe potuto immaginare che a due anni e mezzo di distanza sarebbe stato rivenduto al Manchester United per circa 60 milioni di euro, bonus esclusi. Tra le migliori qualità del portoghese c’è senza dubbio il tiro. Il modo in cui calcia il pallone Bruno è piuttosto strano, sembra non centrare mai completamente la sfera e questo finisce col l’imprimere al pallone un effetto indefinito, difficile da leggere per i portieri. Questa capacità di calciare da fuori insieme alla frequenza di scelte più coraggiose in fase di rifinitura potrebbe dare una imprevedibilità che allo United è spesso mancata.
Tuttavia sarebbe sbagliato mettere sulle spalle del portoghese più pressione di quanta ne possa sostenere. Le aspettative sono alte e in molti, soprattutto dopo l’ottimo avvio delle prime partite iniziano a vedere in lui una sorta di salvatore della patria.
Bruno Fernandes è un giocatore atipico, che però ha fatto di necessità virtù ed è riuscito a trarre il meglio da quanto avesse a sua disposizione. Un giocatore che non rispecchia la classica idea del trequartista dal tocco delicato a cui siamo abituati, ma che non per questo risulta meno efficace o meno divertente. Oggi è uno dei perni del Manchester United e lo sarà a lungo.